Eurostoxx50 ai raggi X
Parliamo del future su Eurostoxx50 che racchiude alcuni tra i più importanti titoli italiani come Eni (Londra: 0N9S.L - notizie) , Enel (Londra: 0NRE.L - notizie) , Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) , Intesa e Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) , alcuni dei quali prossimi a essere sostituiti. Iniziamo, come sempre, da una visione di lungo periodo osservando il grafico su time frame weekly:
La prima cosa da notare per coloro che vedono solo caos nelle quotazioni di prezzi è che la distanza temporale tra i 3 massimi storici, se così possiamo definirli, è pressoché identica: 7 anni e mezzo tra dicembre 2000 e marzo 2007 e altri 7 anni e mezzo circa tra dicembre 2007 e agosto 2015.
Il trend di lunghissimo periodo è presto e facilmente delineato, dati i massimi di swing decrescenti: sempre e costantemente Short.
Se osserviamo invece il trend da settembre 2011 in poi, possiamo dedurre che il trend è long, visto che la trend line rossa è positivamente inclinata.
Sembra quindi che la strada verso prezzi compresi tra 3250 e 3400 sia abbastanza probabile. C’è solo un unico (e forse ultimo) problema: sembra che l’area attorno a 3100 (3080-3120) abbia svolto in passato efficacemente la funzione di resistenza, esattamente quello che è accaduto nella settimana di trading appena conclusa.
Quale è allora l’idea a livello operativo? Si può ritenere che tutta l’area attorno a 3100 sia destinata, in un arco temporale abbastanza breve, a tenere (massimo 2-3 settimane). Poi è probabile che nell’ultima parte dell’anno le quotazioni possano spingersi proprio nell’area 3250-3400 a cui i accennava prima.
A quel punto si decideranno i destini dei prezzi per i prossimi anni, poiché nel caso in cui il trend short di lunghissimo dovesse prevalere, vorrebbe dire non vedere, almeno fino al 2022, cioè 7 anni e mezzo, nuovi massimi. Ma questa è tutta un’altra storia che affronteremo a tempo debito!
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