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Fisco, Google paga tasse in Italia per 24,6% utili, Facebook per 18%

ROMA (Reuters) - Nel 2015 il peso delle imposte sugli utili generati in Italia ammonta al 24,6% per Google e al 18,1% per Facebook a fronte di un'aliquota effettiva (Ires e Irap) del 31,4%.

La stima è dell'Ufficio parlamentare di bilancio e si basa sui dati di raccolta pubblicitaria forniti dall'Autorità per le comunicazioni.

"I ricavi generati da Google in Italia sono stimati in 570 milioni a fronte di 67 milioni risultati dal bilancio di Google Italia. Per Facebook la differenza è ancora maggiore: rispettivamente 225 milioni contro 8 milioni", sostiene l'Upb durante un'audizione in Senato sul disegno di legge 2526, presentato da Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria, per istituire una nuova versione della cosiddetta Web tax.

L'Italia, assieme ad Stati membri europei, critica da tempo Google, Yahoo! e gli altri giganti del web perché fanno profitti in tutto il mondo ma hanno sede fiscale in Paesi come l'Irlanda, dove il prelievo sul reddito d'impresa è tra i più bassi d'Europa.

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Le proteste non hanno portato ad alcun risultato: l'Unione europea consente alle multinazionali di pagare le tasse solo nei paesi in cui sono presenti con una "stabile organizzazione di impresa", cioè uffici e stabilimenti.

Il ddl punta a ridurre l'elusione dei giganti di Internet indirizzando in modo più mirato la fase di accertamento.

Le misure principali sono due: da un lato è previsto il concetto di "stabile organizzazione occulta" basato su alcuni precisi parametri e, dall'altro, alle società che rifiutano di regolarizzarsi è applicata una ritenuta alla fonte pari al 26% degli importi pagati, analoga alla 'diverted profit tax' inglese.

"L'elevata entità del prelievo alla fonte ha l'obiettivo di incentivare la società a dare concreto contenuto economico alla stabile organizzazione, assoggettandosi così alla normale imposta sugli utili prevista dall'ordinamento italiano", commenta l'Upb.

Il guardiano dei conti pubblici ipotizza che, per effetto del ddl, le imposte versate a fronte dei ricavi pubblicitari riferibili all'Italia salirebbero da 2,2 fino ad un massimo di 133 milioni per Google e da 0,2 a 156,6 milioni per Facebook.

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