Goldman Sachs: mercati valutari compromessi da un errore fatale
L’errore fatale, quello che, in una decisione, compromette tutto quanto fatto finora, con le migliori intenzioni e con i migliori auspici. Tutto svanito.
La paura sull'inefficacia di una politica pericolosa
Una situazione difficile che diventa drammatica se a fare questo errore fatale è una delle maggiori banche centrali al mondo a sua volta impegnata nella più grande operazione di stimolo monetario. Un pilastro con il quale la nazione si gioca non solo la reputazione e il suo futuro ma anche la strategia planetaria adottata da tutte le altre banche centrali che hanno intrapreso la stessa strada: venuta meno questa verrebbe meno anche la credibilità dell’intero sistema.
Ma da dove nasce l’errore?
Secondo le dichiarazioni di Robin Brooks con questo messaggio la BoJ parlava di una maggiore pazienza nell’attendere i risultati del suo primo provvedimento, quello altrettanto inatteso, con il quale a fine gennaio, adottava i tassi negativi. A sorpresa. Ma quando si intraprende questa strada si deve percorrerla fino in fondo seguendo le sue regole e cioè quelle di partire in un gioco di aspettative, in cui è necessario scioccare continuamente i mercati dando vita a un continuo attivismo che, invece, con l’inazione dell’ultimo comunicato è completamente svanita. In altre parole: predicare pazienza quando le attese sono alte e i tassi sono in negativo è l’esatto contrario di quanto si dovrebbe fare.
Cosa succederà adesso?
Secondo le previsioni di Brooks adesso la Boj sarà per forza costretta a reagire in maniera sproporzionata alla prossima occasione, anche per combattere uno yen che ha continuato a rafforzarsi ancora di più in queste ultime ore. Infatti lo Yen giapponese ha toccato il massimo su 18 mesi con il dollaro a 106,21 Yen, il tutto mentre venerdì scorso il governo statunitense ha comunicato di voler monitorare la divisa nipponica includendola in una lista che comprendeva altre 4 nazioni la cui economia è caratterizzata da un ampio surplus commerciale con gli Usa.
Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online