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IMU: i dati del Governo sono attendibili?

Forse è la tassa più odiata per i proprietari di casa. Ma anche i sindaci alzano la voce, non hanno ancora digerito la possibilità di pagare l’imposta in tre rate. Insomma lo scontro sull’Imu non si attenua. Anzi. “È una patrimoniale che devono riscuotere i sindaci", ha commentato Gianni Alemanno. Secondo il sindaco di Roma è indubbio anche il gettito e "molti non potranno pagare e venderanno l’immobile. La battaglia che ha iniziato l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani, ndr) per far che sì che il governo la modifichi è per i cittadini".

Il governo, ad ogni modo, non indietreggia. “Il 30% dei proprietari di prime case sarà esente dall’Imu, mentre il restante 70% pagherà in media circa 200 euro", è il commento di Vieri Ceriani, sottosegretario all’Economia. Secondo il tecnico non si tratterebbe, perciò, di cifre esagerate. Ma quale peso avrà l’imposta sulle tasche degli italiani? “Il gettito complessivo stimato è di circa 3,4 miliardi di euro, sostanzialmente equivalente a quello dell’Ici sull’abitazione principale”, spiega Ceriani, facendo riferimento alle simulazioni del Dipartimento delle Finanze. “Dal punto di vista redistributivo – ha continuato – su 19,2 milioni di immobili, 14,6 milioni verseranno l’Imu e 4,6 milioni saranno esenti in virtù delle detrazioni. La media del prelievo è di 235 euro per immobile”. Su 24,3 milioni di proprietari di immobili, 17,5 milioni verseranno l’Imu (il 70%) e 6,8 milioni (il 30%) saranno esenti da imposizione. La media pro-capite è pressappoco 194 euro.

Ad oggi il governo non esclude che l’imposta municipale unica possa cambiare in futuro. Si può ragionare su diverse possibilità: “Una di queste ipotesi è di dare tutta l’Imu ai Comuni e di utilizzare la quota erariale per finanziare i trasferimenti ai Comuni stessi”, ha precisato il sottosegretario. “Si tratta di un’imposta sperimentale e che, quindi, potrà essere oggetto in futuro di ritocchi”. Tuttavia ha voluto precisare che “non è un’imposta inventata da questo governo, ma ereditata da quello precedente. L’unica cosa rilevante che abbiamo fatto – ha aggiunto Ceriani – è di tassare la prima casa che era stata tassata con l’Ici dal 1993 al 2007. Nel 2008 l’Ici era stata abolita creando una peculiarità tutta italiana, un’anomalia”.

“Ci dicono che sia stato un errore, ma io lo rifarei anche domani mattina”, è il commento di Angelino Alfano, segretario del PdL, in merito all’abolizione dell’Ici sulla prima casa. “Il PdL – si legge in una lettera inviata dal segretario ai sindaci – promuoverà ogni iniziativa politica affinché sia eliminata la tassazione sull’abitazione principale”. E in quanto all’Imu, ha aggiunto che “è vero che l’abbiamo inventata noi, ma non per la prima casa e senza le rivalutazioni delle rendite catastali. La prima abitazione è un bene primario”. Anche per il leader del Pd, Pierluigi Bersani l’Imu andrebbe rivista. “La nostra proposta è quella di alleggerirla per affiancarle un’imposta personale sui grandi patrimoni”. Lasciando più soldi ai Comuni, “magari diminuendo i trasferimenti dello Stato così da costituire una base di autonomia impositiva dei Comuni”.

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Ad ogni modo è bene ricordare che il gettito complessivo che produrrà l’Imu non è ancora definito. Questo perché i Comuni hanno tempo fino a fine giugno per deliberare quale aliquota applicare. Possono sceglierne fino a cinque, una per ciascuno degli scaglioni Irpef. Oppure possono optare per un’aliquota unica. In ogni caso possono prevedere fasce di esenzione per determinati limiti di reddito. Da quest’anno l’aliquota può arrivare fino allo 0,8%. Le addizionali definitive dell’Imu, quindi, saranno decise entro la fine dell’anno. La prima rata, però, bisogna pagarla già a giugno, in buona sostanza senza sapere quale sarà l’importo definitivo a saldo.

E tra i tanti rischi, c’è anche quello che gli immobili, proprio a causa dell’Imu, perdano di valore. “I prezzi possono crollare dal 20 al 50%”, è stato il monito di Giuseppe Roma, direttore del Censis. “Il 41% delle famiglie dichiara difficoltà a causa dell’aumento delle tasse e delle spese fisse. Per questo motivo molti tenderanno a vendere le proprie abitazioni o le seconde case e di conseguenza il valore degli immobili nel corso di quest’anno subirà una contrazione importante”. Che potrebbe arrivare fino a dimezzarne il valore. “Con l’introduzione dell’Imu - ha continuato Roma – e con il parallelo aumento delle tasse, la situazione è peggiorata per molti. Anche a causa della tassazione sulla prima casa e l’aumento sulla seconda. Una vera e propria mazzata in questo caso, con un incremento delle rendite che è arrivato fino al 60%. La seconda casa pagava già l’Ici, ma oggi avrà una rivalutazione al rialzo del 60%. E poi è raddoppiato il numero delle famiglie in forte difficoltà a pagare il mutuo (dal 10,5% nel 2011 al 22,6% del 2012)”.

Meno drammatica, invece, la previsione di Mario Breglia, presidente di Scenari immobiliari, un istituto indipendente di ricerca sugli immobili: “L'introduzione dell'Imu sta riducendo il reddito disponibile delle famiglie e colpisce la loro possibilità di indebitamento. Ma questo non significa crollo del mercato immobiliare o dei prezzi, salvo che per gli immobili in cattive condizioni”. Una sostanziale tenuta nonostante “probabilmente ci sarà un leggero incremento dell’offerta di seconde case in località non pregiate. Sicuramente non si avranno, invece, cali dei prezzi, se non per piccole percentuali”.