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Imu, evitare che cittadini paghino residuo seconda rata dice Baretta

Edifici residenziali a Roma. REUTERS/Max Rossi (Reuters)

ROMA (Reuters) - Il governo non rinuncia alla possibilità di abolire del tutto la seconda rata Imu. "La cifra [rimasta a carico del contribuente] è contenuta, massimo lo 0,80 per mille di quanto è stato pagato nel 2012, mediamente tra 20 e 40 euro. In ogni caso, è bene lavorare perché non siano i cittadini a pagarli", ha detto intervenendo su Canale 5 Pierpaolo Baretta, sottosegretario al Tesoro in quota Pd. Il decreto legge approvato dal governo la scorsa settimana obbliga i contribuenti a versare, entro il 16 gennaio, il 40% del maggior gettito Imu atteso da quei comuni che hanno alzato le aliquote nel 2013. Eliminare la quota residua dell'Imu costa almeno 150 milioni, stando a quanto emerge dall'articolo 1 del decreto, pubblicato sabato scorso in Gazzetta ufficiale. Il problema è che i comuni hanno avuto tempo fino al 30 novembre per modificare le aliquote e il termine di pubblicazione delle relative delibere scade lunedì 9 dicembre. Il ministero dell'Economia ha quindi bisogno di tempo per raccogliere i dati e farsi un'idea di quanto costerà coprire la maggiorazione decisa dai comuni. Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali, Graziano Delrio, indica in un massimo di 200 milioni il fabbisogno finanziario. "La partita non è ancora finita. C'è una porta aperta in Parlamento: la legge di Stabilità. Mi auguro che si riesca a fare uno sforzo ulteriore per trovare la cifra che manca e non far pagare nessuno", ha detto Delrio al quotidiano La Repubblica. Baretta propone di suddividere l'onere tra Stato ed enti locali: "Noi abbiamo stornato oltre 2 miliardi sulla prima rata e oltre 2 miliardi sulla seconda. Per questa piccola quota dovremmo fare di tutto per evitare che siano i cittadini a sborsarla e metterci d'accordo tra noi e i comuni". Sul sito www.reuters.com altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia