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Inclinazione negativa dell’AUD in vista della decisione RBA

Rischio di un prolungamento dell’impostazione pro-allentamento dalla RBA

di Peter Rosenstreich

Nella notte le vendite al dettaglio m/m australiane di febbraio hanno deluso le attese, rimanendo invariate, a fronte del +0,4% previsto. L’indebolimento delle vendite al dettaglio fa emergere i rischi per i dati interni legati alle previsioni al ribasso, dovute al restringimento delle condizioni monetarie e fiscali. Dalla riunione di politica monetaria di domani della RBA ci aspettiamo che il comitato non intervenga, anche se aumentano i rischi di ulteriori azioni di allentamento. Gli operatori cercheranno indizi utili a comprendere la recente volatilità dei prezzi delle materie prime. Dato il PIL superiore alle attese del quarto trimestre, pari al 3,0% a/a, e la stabilizzazione dei dati economici cinesi, la RBA ha accettato la forza dell’AUD. Tuttavia, il suo comportamento passivo potrebbe volgere alla fine. Per gli operatori del forex, la RBA di recente non si è fatta sentire per indebolire l’AUD, come dimostra la corsa rialzista della valuta in atto da tre mesi (sostenuta dal rally del minerale di ferro), ciò lascia intendere che potremmo ascoltare commenti più espliciti sulla sopravvalutazione dell’AUD e sull’inclinazione accomodante della banca. Per ora si prevede un rialzo del tasso a novembre, ma commenti molto accomodanti potrebbero indurre i mercati ad anticipare rapidamente le previsioni sugli interventi sui tassi. Detto questo, le considerazioni politiche sul budget federale e le elezioni anticipate del 2 luglio potrebbero costringere la banca centrale a rinviare l’intervento per poter valutare il contesto fiscale. Rimaniamo ribassisti sull’AUD/USD in vista della riunione della RBA, ma la coppia dovrà violare con decisione la media mobile a 21 giorni (supporto: 0,7560) per confermare il ribasso. Salvo reazioni di riflesso, la ricerca di rischio e rendimenti da parte degli investitori dovrebbe garantire il supporto per questa valuta legata alle materie prime.

Rafforzamento limitato dell’USD sull’onda del rialzo atteso

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di Peter Rosenstreich

I mercati azionari asiatici hanno avuto un andamento positivo, pur con volumi scarsi, dopo il solido dato sulle buste paga USA diffuso venerdì. Oggi il forex ha avuto un andamento a singhiozzo: l’USD ha guadagnato (facendo calare il Nikkei dello 0.25%) contro l’USD e c’è stato un miglioramento delle valute ad alto beta. I mercati azionari di Cina e Hong Kong oggi sono chiusi per festività. Venerdì il rapporto sul lavoro USA si è attestato a 215 mila unità (cifra leggermente superiore alle attese), mentre i dati hanno mostrato una crescita costante delle retribuzioni e un aumento significativo della partecipazione della forza lavoro, che inizialmente aveva indotto gli operatori a mettere in conto probabilità maggiori di un rialzo del tasso d’interesse a giugno. Altrove, il PMI manifatturiero ha sorpreso inaspettatamente al rialzo perché sono migliorate le prospettive globali, soprattutto grazie alla Cina. I dati solidi negli USA hanno generato un marginale rally dell’USD, ma la domanda si è affievolita rapidamente. I rendimenti dei titoli USA a breve scadenza non si sono adeguati ai solidi dati USA, ciò significa che la Fed non alzerà i tassi a giugno, quindi dovrebbe continuare il rally delle valute nei mercati emergenti (ricerca di rendimenti elevati) e delle valute legate alle materie prime. Propendiamo per lunghi su ZAR, MXN, BRL, KRW contro JPY e USD. Riteniamo che le dichiarazioni da colomba della presidente Yellen rappresentino ancora la linea di pensiero predominante all’interno della Fed: le condizioni internazionali rimangono deboli (evidenti rischi al ribasso) e il ritmo dell’inflazione interna non rappresenta una minaccia nell’immediato (l’economia USA rimane sulla strada giusta). I verbali della riunione del FOMC di marzo, in uscita questa settimana, dovrebbero echeggiare i toni cauti di Yellen. Gli operatori si concentreranno sull’enfasi che i membri daranno agli sviluppi internazionali e ai fattori di rischio esterni, e ciò dovrebbe sostenere l’impostazione vigile di Yellen. Salvo qualche elemento catalizzatore dall’Europa, in questa fase non ci sono motivi validi per un rally sostenuto dell’USD, perché il mercato è troppo orientato a un rialzo del tasso della Fed a giugno. Detto questo, i commenti contrastanti dalla Fed rendono più difficile decifrarne i messaggi e genereranno probabilmente volatilità.

Il BRL approfitta del caos politico

di Arnaud Masset

La scorsa settimana il real brasiliano ha chiuso la settimana con il segno più, perché i partecipanti al mercato continuano a valutare positivamente l’attuale caos politico. La scorsa settimana l’USD/BRL ha ceduto il 3,40%, stabilizzandosi sotto la soglia a 3,56, con gli operatori che si sono buttati sui corti nell’USD/BRL, perché scommettono che l’attuale scompiglio porterà a una riorganizzazione della politica che potrebbe sbloccare la situazione. La scorsa settimana, la presidente Dilma Rousseff ha perso il sostegno del principale partner di coalizione, il Partito del movimento democratico brasiliano (PMBD), mettendola in una situazione difficile perché si avvicina il voto sull’impeachment. Anche la borsa locale è riuscita a far fronte alle vendite che hanno colpito l’azionario a livello globale, infatti la scorsa settimana l’indice Bovespa è salito dell’1,75%.

Una settimana fa, l’ultimo sondaggio settimanale della BCE (Toronto: BCE-PA.TO - notizie) fra gli economisti ha mostrato che gli esperti sono sempre più ottimisti sulle prospettive d’inflazione del Brasile, infatti hanno rivisto al ribasso le previsioni d’inflazione per il 2016 dal 7,43% al 7,31%. Anche la quotazione dell’USD/BRL è stata rivista al ribasso, dal 4,20 al 4,15 della settimana precedente. Sempre sul fronte delle notizie positive, la produzione industriale, il dato è stato diffuso venerdì scorso, si è attestata al -9,8% a/a, superando il -10,5% previsto, il rilevamento del mese precedente è stato rivisto dal -13,8% al -13,6%. Lunedì le valute dei mercati emergenti hanno aperto la settimana in ritirata, perché gran parte dei prezzi delle materie prime è in calo, pertanto oggi il real, molto probabilmente, perderà un po’ di slancio.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online