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Inefficace il policy mix della BoJ

Tregua per lo JPY mentre si esamina la politica della BoJ

di Peter Rosenstreich

Continuano a moltiplicarsi le notizie negative sull’esperimento denominato “Abeconomia”. Dopo il deludente IPC core, che è rallentato a uno scarno -0,5% a/a a luglio, e la debolezza della spesa dei consumatori di oggi, anche la produzione industriale sembra essere quasi scomparsa, a luglio è scesa al -3,8% a/a, dopo una contrazione pari al -1,5%. Si tratta del dato più basso da febbraio e intanto lo JPY si apprezzava costantemente.

Riconoscendo l’attuale situazione del Giappone, il consigliere del primo ministro Abe Hamada ha ammesso che l’Abeconomia “non sta funzionando bene”. La serie di dati deboli dal Giappone non fa che aumentare le aspettative di un intervento della BoJ alla riunione del 21 settembre. Al momento, però, si ritiene che eventuali interventi saranno modesti e che non faranno pendere il proverbiale ago della bilancia. Infatti, come discusso ieri alla CNBC, riteniamo che la BoJ sarà la prima banca a “raggiungere il limite”. Quando ciò succederà, la BoJ perderà il controllo, perché l’insieme delle sue politiche monetarie diventerà inefficace nell’applicazione di una strategia credibile. Le principali misure di politica monetaria, ovvero i tassi d’interesse negativi, l’allentamento quantitativo e l’acquisto di asset nel settore privato, non stanno più dando il risultato sperato, cioè, nello specifico, far indebolire lo yen.

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Poiché il mercato ritiene che ci stiamo avvicinando all’ultimo round, anche un allentamento eccessivo non avrà effetti duraturi. Chiaramente tassi d’interesse più bassi e altri acquisti di asset non avranno effetto sulla forza dello JPY, né risolleveranno le cupe prospettive economiche del Giappone. Tuttavia, i banchieri della BoJ continuano a sottolineare che non hanno utilizzato tutte le opzioni a disposizione, come ha suggerito questa mattina Funo (BoJ). Ciò potrebbe significare che la BoJ sta valutando un’innovazione della politica: “una versione light del denaro a pioggia”. Mentre attendiamo maggiore chiarezza su questo punto, il prezzo dell’USD/JPY continuerà a dipendere dai rendimenti USA e dalle previsioni su un rialzo del tasso dalla Fed.

Poiché il nostro scenario di base prevede che a settembre il FOMC non alzerà i tassi di 25 punti base, rimaniamo ribassisti sull’USD/JPY. I commenti del Capo Segretario di Gabinetto Suga, a detta del quale il Giappone è pronto a rispondere con forza adeguata se i prezzi sul forex diventeranno disordinati, suggerisce una base approssimativa intorno al manico a 100. L’attuale rally dell’USD/JPY dovrebbe essere frenato dal livello a 103,50 (media mobile a 65 giorni), poi si prevede un’inversione verso 101,84 e poi 100.

Regno Unito – I dati sono effettivamente in rialzo

di Yann Quelenn

Le conseguenze della Brexit non sono ancora chiare e monitoriamo con attenzione tutti i nuovi dati. Stamattina l’indice nazionale sui prezzi delle abitazioni ha superato ampiamente le attese, attestandosi allo 0,6% m/m ad agosto, e al 4,8% su base annua. Ciò ci sostiene nell’affermare che i timori per la Brexit erano ampiamente sopravvalutati.

Gli investitori sono pronti a buttarsi sulla sterlina e, mentre a luglio, per esempio, l’indice dei direttori d’acquisto nel settore servizi britannico ha mostrato un brusco calo, crediamo che ciò sia stato dovuto solo alle conseguenze del rallentamento globale e non esclusivamente alla Brexit. Viviamo in una fase di tassi d’interesse bassi ed è evidente che le pressioni deflazionistiche stanno aumentando. Gli indici PMI sono in calo in tutti i paesi sviluppati. Prima del voto sulla Brexit, la BoE (Shenzhen: 200725.SZ - notizie) aveva detto che i tassi erano rimasti fermi negli ultimi sette anni e che avrebbe atteso i nuovi sviluppi. Inutile dire che ciò non significa che il momentum economico era positivo. Ora che la sterlina si è ampiamente indebolita, la BoE ha guadagnato un po’ di tempo per combattere contro il suo vero nemico, che non è la Brexit, ma la deflazione.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online