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Intesa Sanpaolo, possibile interesse anche per asset internazionali di Coutts

di Gianluca Semeraro

MILANO (Reuters) - Intesa Sanpaolo potrebbe essere interessata a Coutts, società di private banking del gruppo Rbs, anche se fossero messi in vendita soltanto gli asset internazionali, mentre per l'Italia Banca Cesare Ponti rappresenta un potenziale target per un'acquisizione, ma finora non ci sono stati contatti.

Lo riferisce una fonte vicina alla situazione spiegando che Intesa guarda, infatti, per i programmi di espansione internazionale nel wealth management non soltanto al Regno Unito, ma anche agli Usa, all'Est Asia e alla Svizzera e Coutts è presente in alcune di queste regioni.

A inizio ottobre FT ha scritto che Rbs ha dato l'incarico a Goldman Sachs per trovare acquirenti per Coutts International. Domenica lo stesso quotidiano ha indicato Intesa tra i potenziali acquirenti della società, che vanta tra i propri clienti anche la Regina Elisabetta II e che può valere circa 1 miliardo di dollari.

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Una seconda fonte vicina alla situazione spiega che un primo round di offerte sarebbe atteso entro fine anno (metà dicembre), mentre la due diligence dovrebbe aver luogo nel 2015. L'opzione preferita è quella di vendere il business internazionale in blocco ma altre opzioni non sono da escludere.

Coutts è presente in Asia a Hong Kong e a Singapore oltre che negli Emirati Arabi e in Qatar e in Svizzera ha sedi a Zurigo e Ginevra.

Con la creazione dei tre poli del private banking, dell'asset management e delle attività assicurative, prevista dal piano industriale e formalizzata a ottobre, Intesa Sanpaolo è ora pronta a cercare opzioni di crescita internazionale, forte di un eccesso di capitale di 16 miliardi di euro.

La divisione private banking, al quarto posto nella zona euro, a fine 2013 contava su masse gestite per 164 miliardi e 5.700 private banker. L'asset management aveva oltre 220 miliardi di masse gestite posizionandosi al terzo posto nella zona euro. Per questo settore il Ceo Carlo Messina ha dichiarato che un'eventuale operazione non comporterà la perdita del controllo.

Il Regno Unito ha un potenziale, in termini di clienti italiani, di 400.000 persone. Intesa ha già un hub a Londra così come nelle altre aree alle quali guarda per eventuali acquisizioni.

Banca Cesare Ponti, marchio storico del private banking italiano, appartiene a Banca Carige e potrebbe essere messa in vendita per ripianare la carenza patrimoniale di 810 milioni emersa dopo il comprehensive assessment della Bce.

Nel 2013 Banca Cesare Ponti aveva attività finanziarie intermediate per conto della clientela per 2,5 miliardi di euro con una crescita del 5,6%. L'anno si è chiuso con una perdita di 29,6 milioni. Nel corso dell'anno Carige ha effettuato rettifiche sull'avviamento per 18,6 milioni di euro.

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