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Italia, Giorgia Meloni porta la destra al trionfo

Elezioni in Italia

di Gavin Jones e Crispian Balmer

ROMA (Reuters) - Giorgia Meloni si avvia a diventare il primo presidente del Consiglio donna in Italia, a capo del governo più di destra dal secondo dopoguerra, avendo guidato al trionfo nelle elezioni di ieri l'alleanza con la Lega di Matteo Salvini e Forza Italia di Silvio Berlusconi.

I risultati provvisori indicano che la coalizione di destra dovrebbe avere una forte maggioranza in entrambi i rami del Parlamento, dando potenzialmente all'Italia una rara possibilità di stabilità politica dopo anni di sconvolgimenti e fragili coalizioni.

Meloni e i suoi alleati si troveranno a dover ora affrontare un impegnativo elenco di sfide, tra cui l'impennata dei prezzi dell'energia, la guerra in Ucraina e il nuovo rallentamento della terza economia della zona euro.

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"Non siamo a un punto di arrivo ma di partenza: da domani dobbiamo dimostrare il nostro valore", ha detto la 45-enne leader di Fratelli d'Italia ai suoi sostenitori stamani all'alba.

Meloni minimizza le radici post-fasciste del suo partito e lo dipinge come un gruppo mainstream alla stregua dei conservatori britannici. Si è impegnata a sostenere la politica occidentale sull'Ucraina e a non correre rischi con le fragili finanze italiane.

Le capitali europee e i mercati finanziari esamineranno attentamente le sue prime mosse, dato il suo passato euroscettico e la posizione ambivalente dei suoi alleati sulla Russia.

Nel suo discorso per rivendicare la vittoria Meloni ha usato un tono conciliante.

"Se saremo chiamati a governare la nazione lo faremo per tutti, per unire un popolo esaltando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide", ha detto. "Questo è il tempo della responsabilità".

MALE LA LEGA

Quando le sezioni scrutinate alla Camera sono 53.889 su 61.417 (87,7%), Fratelli d'Italia, che nel 2018 aveva il 4%, è oggi il primo partito con il 26,45%, seguono il Pd con il 19,35%, il M5S con il 14,86%, Lega 8,97%, FI 8,01%, Azione-Iv-Calenda 7,74%, Alleanza verdi e Sinistra 3,68%. Mentre al Senato, con 56.930 sezioni scrutinate su 60.399 alle 6,48, Fratelli d'Italia è al 26,4%, il PD si ferma al 19,1%, il M5S al 15,2%, la Lega al 9%, Forza Italia all'8,3% e Azione+Italia Viva al 7,7%.

Notte disastrosa per la Lega di Matteo Salvini che mostra un forte calo dall'oltre 17% di quattro anni fa, ed è stata superata dalla Meloni in tutti i suoi tradizionali feudi del nord.

Anche l'altro grande partito conservatore, Forza Italia di Silvio Berlusconi, si è fermato a circa l'8%, lasciando Fratelli d'Italia come partner dominante.

Sebbene si preveda che l'alleanza della Meloni possa avere una maggioranza confortevole in entrambe le Camere, i suoi membri hanno posizioni divergenti su diverse questioni che potrebbero essere difficili da conciliare.

Salvini, ad esempio, mette in discussione le sanzioni dell'Occidente contro la Russia e sia lui che Berlusconi hanno spesso espresso ammirazione per il capo del Cremlino Vladimir Putin.

I due hanno anche opinioni diverse su come affrontare l'aumento delle bollette energetiche e hanno fatto una serie di promesse, tra cui tagli alle tasse e riforma delle pensioni, che l'Italia farà fatica a permettersi.

Sarah Carlson, vicepresidente senior dell'agenzia di rating Moody's, ha dichiarato che il prossimo governo italiano dovrà gestire un onere del debito "che è vulnerabile alla crescita negativa, ai costi di finanziamento e all'andamento dell'inflazione".

Meloni subentrerà a Mario Draghi, che durante i 18 mesi di mandato ha spinto Roma al centro della politica dell'Ue, stringendo stretti legami con Parigi e Berlino.

Tra i primi leader a congratularsi con la Meloni c'è stato invece Viktor Orban, premier dell'Ungheria, accusato da Bruxelles di aver violato lo Stato di diritto, ma vicino sia a Meloni che a Salvini.

Nonostante la sua netta vittoria, l'affluenza alle urne è stata solo del 64%, contro il 74% di quattro anni fa: un record negativo in un Paese che storicamente ha una forte partecipazione elettorale.

La destra ha sfruttato al meglio la legge elettorale italiana, che favorisce i partiti che stringono alleanze prima del voto. I partiti di centro-sinistra e centristi non sono riusciti ad unirsi e, pur avendo ottenuto più voti dei conservatori, si ritrovano con un numero di seggi molto inferiore.

Il Partito Democratico si è fermato sotto il 20%, il Movimento 5 Stelle ha ottenuto circa il 15%, mentre il gruppo centrista di Carlo Calenda e Matteo Renzi si avvicina all'8%.

"Questa è una serata triste per il Paese", ha dichiarato Debora Serracchiani del PD. "(La destra) ha la maggioranza in Parlamento, ma non nel Paese".

(Versione italiana Stefano Bernabei, editing Sabina Suzzi)