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Italia in ritardo sugli Obiettivi dell'Agenda Onu 2030 - Rapporto ASviS

Una bandiera italiana presso il Palazzo del Quirinale a Roma

ROMA (Reuters) - Se non interverranno cambi di passo decisi, l’Italia non conseguirà gli Obiettivi dell’Agenda 2030 nei tempi concordati in sede Onu, con conseguenze gravi.

Questa è la sintesi del rapporto 2021 dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), secondo un comunicato.

Tra il 2019 e il 2020 l’Italia mostra infatti segni di miglioramento solo per tre Obiettivi dell'Agenda 2030: sistema energetico, lotta al cambiamento climatico e giustizia e istituzioni solide. La situazione non è né migliorata né peggiorata per altri tre traguardi: alimentazione e agricoltura sostenibile, acqua e innovazione. Sono peggiorati invece gli indicatori relativi a povertà, salute, educazione, uguaglianza di genere, condizione economica e occupazionale, disuguaglianze, condizioni delle città, ecosistema terrestre e cooperazione internazionale.

"I dati illustrati mostrano come la situazione del nostro Paese sia critica", spiegano i redattori del rapporto.

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Nel decennio 2010 - 2020, invece, l’Italia è migliorata in cinque aspetti: salute, uguaglianza di genere, sistema energetico, innovazione, lotta al cambiamento climatico. La situazione è peggiorata però riguardo a povertà, acqua, condizione economica e occupazionale, ecosistema terrestre e cooperazione internazionale. Infine, condizione invariata per altre cinque pietre miliari dello sviluppo sostenibile: alimentazione e agricoltura sostenibile, educazione, disuguaglianze, condizioni delle città e giustizia e istituzioni solide.

Considerando invece i dati del 2019 (gli ultimi disponibili), l'Italia è al di sotto della media europea per 10 dei 16 indicatori analizzati. Tra questi, la gestione sostenibile dell'acqua, la lotta alle disuguaglianze dentro e tra le Nazioni e il sostegno ad un "partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile". Su tre indicatori -- tra cui la sanità o la lotta al cambiamento climatico -- c'è parità con la media dell'Unione Europea. La situazione è invece migliore rispetto a quella degli altri Paesi per quanto riguarda la lotta alla fame e la promozione di un'agricoltura sostenibile, la promozione di modelli sostenibili di produzione e di consumo e la fornitura a tutti di un accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni.

(Francesco Zecchini, in redazione a Milano Maria Pia Quaglia)