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Italia, Ufficio parlamentare di bilancio vede Pil 2016 poco sotto +1% dopo Brexit

ROMA (Reuters) - Rallenta il ritmo di ripresa dell'economia italiana, vista crescere "poco sotto l'1%" nella media dell'intero 2016.

La stima è dell'Ufficio parlamentare di bilancio e si basa sui possibili rischi legati alla Brexit, l'uscita dall'Europa del Regno Unito sancita con il referendum di fine giugno.

"Il Pil cresce intorno allo 0,2% nel secondo trimestre e di circa lo 0,1% nel terzo. Dati questi andamenti, la crescita media 2016 chiuderebbe poco sotto l'1%", si legge nella Nota sulla congiuntura di luglio.

L'ultima stima ufficiale del governo risale ad aprile e indica una crescita dell'1,2% quest'anno.

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Secondo l'Upb, la crescita continua ad essere trainata dalla domanda interna ma la sua dinamica corre più piano delle effettive potenzialità di spesa dell'economia. Dall'avvio della ripresa il potere d'acquisto dell'Italia (command Gdp) è aumentato in modo apprezzabile (+2,9%), grazie alla caduta dei prezzi petroliferi, ma i consumi e gli investimenti sono cresciuti di meno (+1,8%) perché una quota rilevante del maggiore potere d’acquisto è stata destinata a ricostruire i risparmi delle famiglie, alla restituzione dei debiti, all'accantonamento di riserve da parte delle imprese.

Le prospettive restano incerte anche nel 2017. Secondo simulazioni dell'Upb, "lo shock Brexit potrebbe sottrarre dai 2 ai 4 decimi di punto alla crescita del prossimo anno, a seconda della severità delle ripercussioni sui mercati finanziari e sull'offerta di credito".

Gli impulsi al ribasso provenienti dai mercati internazionali delle materie prime e la debole ripresa dell'economia mantengono in territorio negativo l'inflazione, deprimendo le aspettative, prosegue la nota.

La crescita dell'occupazione "prosegue a ritmi moderati" ma "cominciano a evidenziarsi gli effetti della rimodulazione del regime di esonero contributivo".

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