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La mossa di Trump non convince i mercati. Si guarda ora alla BCE

Sulla scia della chiusura debole di ieri a Wall Street, quest'oggi anche la piazza azionaria giapponese ha optato per la cautela, rivedendo il segno meno dopo quattro sedute consecutive al rialzo. L'indice Nikkei 225 è sceso dello 0,19%, malgrado l'ulteriore indebolimento dello yen nei confronti del dollaro.

Il mercato ha accolto con un certo scetticismo il programma di forti tagli fiscali annunciato dal presidente Trump che prevede la riduzione delle aliquote societari dal 35% al 15%. In primis non è così scontato che il Congresso approvi il piano e in secondo luogo c'è più di qualche dubbio su come verranno reperiti i fondi per sostenere dei tagli fiscali così forti.

In rosso le Borse europee che dopo un avvio debole non sono riuscite a trovare spunti per risalire la china, poco entusiasmate dal piano di stimoli fiscali annunciato da Trump. La cautela è dettata inoltre dall'attesa per l'appuntamento odierno con la BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) che non dovrebbe riservare sorprese, visto che i tassi di interesse dovrebbero rimanere invariati e il preisdente Draghi non dovrebbe annunciare nuove manovre di alcun tipo.

Sul fronte macro in Europa è stato diffuso l'indice relativo alla fiducia economica di aprile salito da 108 a 109,6 punti, mentre le attese erano per un dato a 107,9 punti. L'indice della fiducia delle imprese è aumentato da 1,3 a 2,6 punti, mentre le previsioni indicano un calo a 1,1 punti, e l'indice della fiducia dei servizi è cresciuto da 12,8 a 14,2 punti, contro i 12,9 del consensus.
Il dato definitivo della fiducia dei consumatori ad aprile si è attestato a -3,6 punti dai -5 punti di marzo, in linea con le attese del mercato.

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In Germania l'indice della fiducia dei consumatori con riferimento al mese di maggio è salito da 9,8 a 10,2 punti, a fronte della previsione di u rialzo a 9,9 punti. Sempre in terra tedesca si conoscerà nel primo pomeriggio il dato preliminare dell'inflazione di aprile, visto in calo dello 0,1% dopo il rialzo dello 0,2% precedente.
Intanto il Ftse100 arretra dello 0,63%, seguito dal Cac40 e dal Ftse100 che scendono rispettivamente dello 0,35% e dello 0,25%.

In rosso anche Piazza Affari dove il Ftse Mib viene fotografato poco sotto i 20.750 punti, con un calo dello 0,47%.
Tra le blue chips più penalizzate dalle vendite troviamo CNH Industrial con un rosso del 2,14% in attesa dei conti trimestrali, Male anche Mediaset (Londra: 0NE1.L - notizie) che flette dell'1,86% e perde terreno Fca che scende dell'1,5%, complici alcune prese di profitto dopo il forte rally di ieri.

Segno meno per le banche con Banco BPM e Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) in flessione dell'1,68% e dell'1,48%, seguiti da Bper Banca che perde lo 0,96%. Si difendono meglio UBI Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) e Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) con un rosso dello 0,7% e dello 0,53%, seguiti da Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che cede lo 0,36%.

Leonardo perde l'1,41% dopo che Goldman Sachs (NYSE: GS-PB - notizie) ha cambiato strategia sul titolo da "buy" a "neutral", con un prezzo obiettivo alzato da 14,4 a 16,2 euro.
In rialzo dell'1,8% STM (Shenzhen: 000892.SZ - notizie) sulla scia della buona trimestrale che ha evidenziato un ritorno all'utile con un risultato netto di 108 milioni di dollari, rispetto al rosso di 41 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

Non riesce a fare altrettanto Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) che arretra dell'1,44% dopo un avvio positivo, malgrado il gruppo abbia archiviato i primi tre mesi dell'anno con un utile in forte crescita.

Sul fronte macro Usa si segnalano le nuove richieste di sussidi di disoccupazione che dovrebbero calare leggermente da 244mila a 243mila unità. Per il dato preliminare degli ordini di beni durevoli a marzo si prevede una variazione positiva dell'1,5% rispetto all'1,8% precedente, mentre al netto della componente trasporti le stime parlano di un rialzo dello 0,5%, in linea con l'indicazione precedente. In agenda anche l'indice home pending sales, relativo cioè alle vendite di case con contratti in corso, che a marzo dovrebbe evidenziare una variazione negativa dello 0,2%, in forte calo rispetto al rialzo del 5,5% precedente.

Prima dell'avvio degli scambi a Wall Street saranno diffusi i risultati degli ultimi tre mesi di Celgene (Swiss: CELG-USD.SW - notizie) e di Ford Motors che per non deludere le attese dovranno centrare l'obiettivo di un utile per azione pari rispettivamente a 1,63 e a 0,36 dollari.
A mercati chiusi l'attenzione si sposterà sui conti di Microsoft (Euronext: MSF.NX - notizie) e Intel (Euronext: INCO.NX - notizie) , con un eps atteso di 0,7 e di 0,65 dollari, mentre Alphabet (Xetra: ABEA.DE - notizie) e Amazon.com (NasdaqGS: AMZN - notizie) dovrebbero riportare un utile per azione di 7,4 e di 1,13 dollari.

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