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Opec, accordo per taglio produzione a 32,5 mln barili al giorno

VIENNA (Reuters) - I paesi Opec hanno raggiunto il primo accordo dal 2008 per tagliare la produzione di greggio, dopo che l'Arabia Saudita ha accettato di dare "un grosso colpo" alla sua produzione e ha rinunciato a chiedere una riduzione all'Iran.

La Russia, che non fa parte dell'Opec, si è unita ai tagli per la prima volta negli ultimi 15 anni per aiutare l'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio a spingere i prezzi al rialzo.

Il Brent (LCOc1) è balzato di oltre il 9% a più di 50 dollari al barile, mentre Riad ha raggiunto un compromesso con l'Iran, dopo che anche l'Iraq ha dato il suo ok per un calo della produzione.

"L'Opec ha provato agli scettici che non è morta. La mossa velocizzerà il riequilibrio del mercato e l'erosione dell'eccesso globale di greggio", spiega Amrita Sen di Energy Aspects.

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Il ministro saudita dell'Energia Khalid al-Falih aveva detto prima del meeting che il paese era pronto ad accettare "un grosso colpo" alla produzione per arrivare ad un accordo.

"Penso che sia un buon giorno per i mercati petroliferi, un buon giorno per l'industria e dovrebbe essere un buon giorno per l'economia globale. Penso che sarà una spinta alla crescita economica globale", ha detto al termine della riunione.

L'Opec produce un terzo del petrolio globale, circa 33,6 milioni di barili al giorno, e in base all'accordo di oggi ridurrà la produzione di circa 1,2 milioni di barili/giorno dal prossimo gennaio.

L'Arabia Saudita si accollerà il taglio maggiore, riducendo la propria produzione di quasi 0,5 milioni di barili al giorno a 10,06 milioni. I suoi alleati del Golfo -- Emirati arabi uniti, Kuwait e Qatar - taglieranno complessivamente 0,3 milioni di barili al giorno.

L'Iraq, che ha insistito per avere una quota di produzione più alta per finanziare la sua lotta allo Stato islamico, inaspettatamente ha dato l'ok a ridurre la produzione di 0,2 milioni di barili al giorno.

All'Iran è stato invece consentito di aumentare leggermente la produzione rispetto ai livello di ottobre. Si tratta di un'importante vittoria per Teheran, che da tempo sostiene di dover riconquistare la quota di mercato persa a causa delle sanzioni occidentali.

Il Qatar, che presiede l'Opec, ha spiegato che i produttori non Opec hanno dato l'ok a ridurre la produzione di altri 0,6 milioni di barili, a cui la Russia contribuirà con il taglio di circa 0,3 milioni.

Il taglio combinato tra Opec e non-Opec di 1,8 milioni di barili rappresenta quasi il 2% delle produzione globale e potrebbe aiutare il mercato ad eliminare le scorte in eccesso, che hanno fatto sprofondare i prezzi dai 115 dollari al barile di metà 2014.

Anche Azerbaijan e Kazakhistan, che non fanno parte dell'Opec, hanno detto che potrebbero fare dei tagli.

L'Opec ha intanto sospeso l'Indonesia, che non ha voluto partecipare alla riduzione, ha aggiunto il Qatar.

La mossa non impatta sui tagli globali dell'Opec perché la quota di riduzione del paese verrà ridistribuita tra gli altri membri.

L'Opec incontrerà i paesi non-Opec il prossimo 9 dicembre. Intanto è già stata fissata una nuova riunione per il 25 maggio per monitorare l'accordo ed eventualmente estenderlo di altri sei mesi.