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Piazza Affari vivrà nuovi ribassi nel breve. I titoli da seguire

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, Head of Business Development and Chief Analyst presso Tier1FX, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulla situazione di Piazza Affari e sulle strategie da seguire per diversi titoli. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui

L'indice Ftse mib sta indietreggiando dopo aver testato venerdì scorso i massimi di inizio gennaio. Si aspetta ulteriori evoluzioni negative nel breve a Piazza Affari?

Il nostro mercato è molto tecnico e forse in questa particolare situazione temporale è in assoluto il più tecnico, nel senso che il Ftse Mib si è fermato con una precisione estrema sulla resistenza più volte indicata in area 19.800. Da lì in poi non ha innestato una retromarcia poderosa, anche se si iniziano ad intravedere alcuni segnali di cedimento. Pare che il mercato abbia davvero sentito la resistenza sopra citata e questo ha provato un'immediata riduzione dei flussi in acquisto.

La mia sensazione è che più che essere orientato al ribasso, Piazza Affari rimanga un mercato in cui l'upside di dicembre, molto violento e veloce, non è stato digerito, e quindi siamo in presenza di un mercato che non trova nuovi investitori.
La domanda da porsi è se a questi prezzi, che sono mediamente più alti del 20%/30% rispetto a pochi giorni addietro, ci siano persone disposte a comprare. La risposta del mercato sembra essere negativa e quindi per quanto non si osservi un'attività di short-selling, quindi di investimenti al ribasso molto potente, almeno per ora, di sicuro latitano i compratori. Un mercato senza acquirenti nella migliore delle ipotesi lateralizza, ma non sale ancora, come sta facendo Piazza Affari.

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Dal punto di vista pratico si ritorna fortemente long con obiettivi anche ambiziosi qualora il Ftse Mib riuscisse a chiudere sopra i 19.850 punti, altrimenti sono propenso a pensare che nelle prossime ore si andrà a testare area 19.100. Se anche questo supporto di brevissimo dovesse cedere, mi aspetto un ulteriore rallentamento verso area 18.500.

In questo momento sto vendendo al ribasso, anche percbè il Ftse Mib presenta una divergenza ribassista che è il mio pattern preferito, quindi per quanto mi riguarda, in una maniera che potrebbe essere giudicata anche troppo semplicistica, i supporti si comprano e le resistenze si vendono.

Tra i bancari Intesa Sanpaolo si sta dirigendo nuovamente verso l'area dei 2,4 euro riconquistata nei giorni scorsi, mentre oggi si difende meglio Unicredit. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

Premetto che in linea con quanto appena affermato sull'indice Ftse Mib, sono short sia su Intesa Sanpaolo che su Unicredit. Si tratta di uno short speculativo legato alla chiave di lettura che ho appena esemplificato, in quanto Piazza Affari è notoriamente sovrappesata sul settore bancario. Se la mia lettura di un mercato in moderata correzione dovesse risultare corretta, credo che i titoli bancari dovrebbero essere quelli destinati a dare più soddisfazioni al ribasso.

Su Unicredit c'è una bella divergenza ribassista e credo che lo short ci possa stare con uno stop loss appena sopra i 14,7 euro e un primo target a 12,65 euro e un secondo a 12 euro, livello di prezzo molto importante da non sottovalutare assolutamente.

Simile la configurazione grafica di Intesa Sanpaolo che presenta anch'esso una divergenza ribassista. Importante il test di area 2,4 euro che sta avvenendo in queste ore, perchè sotto questo livello si apre lo spazio per una discesa verso i 2,2 euro.

Solo la violazione piena dei 2,52/2,53 euro mi farebbe sbagliare questa valutazione sul titolo, ma al momento mi sembra che il mercato la stia assecondando.

Il petrolio ha rotto l'area dei 49 dollari da lei segnalata nei giorni scorsi e questo sta portando nuove vendite su ENI e Saipem. Cosa può dirci di questi due titoli?

C'è da dire che la rottura dei 49 dollari del petrolio non è ancora definita: e' evidente che quando un bene in grado di condizionare altri asset viola in maniera così decisa un supporto così chiaro, non può che crearsi un movimento altrettanto violento verso il successivo livello di pausa. A questo punto stimo che il petrolio possa e debba stornare verso area 43 dollari e questo mi porta a considerare l'analisi su Saipem ed Eni decisamente molto negativa.

Su ENI sono entrato short ieri magari anticipando un po' la sequenza, ma proprio perchè non mi piaceva l'evoluzione del petrolio nelle ultime ore. Il titolo ha una base di approdo di questo short molto evidente in area 13,4/13,35 euro dove probabilmente chiuderò la posizione.

In ottica di medio-lungo termine rimarrei short ancora qualora ENI rimbalzasse, perchè se non recupera velocemente area 15,4 euro è destinata a scivolare verso il basso.

Simile il discorso per Saipem che a differenza di ENI non ha avuto forza relativa nell'ultimo periodo, quindi potenzialmente avrebbe già fatto buona parte del cammino ribassista che ENI deve ancora fare.
Su Saipem, che sarà palesemente condizionato dall'andamento del petrolio, a breve è previsto l'impatto su un supporto dinamico davvero fondamentale in area 0,39 euro.
Qui troviamo una sequenza di minimi crescenti che resiste da febbraio dello scorso anno e per chi ha puntato su un recupero di Saipem area 0,39 euro è un po' l'ultimo baluardo difensivo per evitare ulteriori profonde discese.

Saipem si è avviato al ribasso un po' prima di ENI e probabilmente in area 0,39 euro rallenterà un attimo, ciò non toglie che se la dinamica sul petrolio dovesse diventare ancora più grave, anche Saipem sbriciolerà il supporto a 0,39 euro.

Per il momento sono più propenso ad andare short su ENI, ed è quello che ho fatto, e a mantenere una view potenzialmente positiva su Saipem, da invertire velocemente in caso di chiusura sotto 0,39 euro.

Azimut oggi resiste in positivo dopo una lunga serie di sedute al ribasso. Come valuta l'attuale impostazione di questo titolo?

Avevo puntato su una logica ribassista sul risparmio gestito e sono stato colpito dallo stop ieri. Ha sorpreso anche me questo recupero di Azimut anche perchè a livello grafico non sembrava ci fossero grandi presupposti perchè ciò accadesse. Il titolo continua a scivolare verso il basso malgrado la forza relativa odierna, e credo sia destinato ad un test sulla vecchia area di resistenza che ora funge da supporto e mi riferisco all'area dei 14,5 euro.

Se dovessi valutare Azimut in ottica rialzista non lo farei prima del raggiungimento del livello appena segnalato, per cui c'è ancora spazio di discesa. In caso di cedimento dei 14,5 euro il titolo continuerà a perdere terreno anche velocemente verso i 12,5 euro.

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