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Gubitosi taglia i telegiornali della RAI per inseguire il modello BBC

Gubitosi taglia i telegiornali della RAI per inseguire il modello BBC

Il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi ha in mente l’Inghilterra, ma non come luogo dove trasferirsi, bensì come ispirazione per la riforma dei servizi giornalisitici erogati dalla televisione di Stato: il dg ha richiesto infatti un consiglio d’amministrazione straordinario per mercoledì 23 Luglio, durante il quale verranno esposte le proposte di rinnovamento dei telegiornali della Rai.

L’urgenza di tagliare l’eccesso delle edizioni giornalistiche muove da semplici numeri: in un singolo giorno, i Tg dei tre canali Rai producono ben 21 edizioni di news. Troppe, secondo Luigi Gubitosi e i suoi tre collaboratori: oltre a frammentare l’informazione, le continue edizioni avrebbero stroncato sul nascere la nobile intenzione e il ruolo del canale di all news Rai News 24 diretto da Monica Maggioni, che arranca a livello di share e ascolti.

Se i consiglieri approveranno la proposta, le edizioni di Tg1, Tg2 e Tg3 saranno ridotte del 30% di numero mentre Rai News 24 verrà sdoppiato in due versioni, una in italiano e una in inglese, quest’ultima rivolta all’estero per essere competitiva sul mercato televisivo mondiale assieme a BBC (modello di Gubitosi) o France Television.

La riforma di Luigi Gubitosi non si ferma qui: il direttore generale della Rai punta anche a ridurre il numero delle testate giornalistiche, che attualmente ne conta 8. L’obiettivo prefissato da Gubitosi è quello di portarle ad un massimo di 4 o 5, spingendo per accorpare le redazioni affini pur mantenendo l’identità dei singoli telegiornali: qui entra in gioco l’ennesima novità, che riguarda principalmente le filosofie editoriali delle edizioni giornalistiche.

Se nella tradizione della televisione di Stato erano le correnti politiche a influenzare la linea editoriale, nella nuova Rai prevista da Gubitosi l'informazione verrà differenziata su basi che pongono al centro la necessità di non produrre telegiornali in serie con sempre le stesse notizie: al TG1 resterà il compito dell’informazione più generalista, mentre il TG2 si concentrerà di più sul costume e la società e il TG3 si occuperò maggiormente di temi sociali ed esteri. Ciò comporterà anche un diverso rapporto con i sindacati, in modo da garantire la massima flessibilità ai giornalisti che potranno essere spostati da un’edizione all’altra a seconda delle necessità dell’azienda e dovranno anche, a quanto pare, rinunciare agli operatori per i servizi.