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Seconda ondata, chi sono i nuovi malati: cambia l'identikit

Seconda ondata, chi sono i nuovi malati: l'identikit (Getty Images)
Seconda ondata, chi sono i nuovi malati: l'identikit (Getty Images)

La seconda ondata di coronavirus non colpisce la stessa popolazione dell’ondata precedente: a dirlo è uno studio dell’Ats di Milano. Gli anziani, secondo il report stilato dall’azienda sanitaria lombarda, hanno imparato a proteggersi restando il più possibile a casa. A farne le spese, adesso, sono le fasce d’età più giovani.

Ora i malati hanno tra i 40 e 50 anni, sono familiari dei ragazzi tornati a scuola oppure adulti che hanno interrotto a settembre lo smart working per poi tornare ad affollare i mezzi pubblici e hanno incontrato gli amici nel tempo libero.

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Gli esperti di Ats Città metropolitana di Milano hanno dichiarato su Repubblica: "C'è stato un abbassamento dell'età media dei pazienti nel Milanese. Durante il primo lockdown con le misure severe che venivano rispettate da tutti, le scuole chiuse e le famiglie barricate in casa, erano gli anziani la fascia più bisognosa di cure. Avendo fatto quella terribile esperienza, i pensionati hanno fatto tesoro delle regole di distanziamento apprese e sono rimasti in casa anche d'estate e in autunno. A differenza del resto della popolazione che invece ha recuperato le antiche abitudini. Il 'liberi tutti' dell'estate, poi il rientro in città con poco rispetto delle misure anticontagio hanno fatto il resto".

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Se durante il primo lockdown più del 50 per cento dei malati aveva oltre 65 anni e i giovani fino a 18 anni sono rimasti tra 0 e 5 per cento fino alla fine di aprile, le proporzioni si sono poi invertite. Ora gli over 65 costituiscono il 20-25% dei casi, mentre i contagi dai 0 a 18 anni sono saliti fino al 20% e oltre.

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