Senzatetto a 68 anni, vive grazie agli aiuti ricevuti su Facebook
Vi raccontiamo una storia triste, ma che si alimenta pure di speranza. Si tratta della storia di Rocco Coppolaro, 68 anni, di Torino. Ora il signor Coppolaro vive per strada, essendo un senzatetto a causa di una contesa giudiziaria. Ma riesce lo stesso a campare grazie alla generosità di alcuni amici su Facebook, buona parte dei quali a lui sconosciuti.
Tutto è partito da una battaglia legale tra Rocco e le sue quattro sorelle. Questioni di denaro che sono diventate una guerra in carta bollata. La disputa giudiziaria ha fatto sì che una casa di famiglia sia stata venduta in un’asta giudiziaria, con un ricavato che ammonta a 50mila euro. Quei soldi, però, sono bloccati. A Rocco spetterà sicuramente una parte di questa cifra, ma per ora non è stato stabilito quanto. E così, senza casa e senza soldi, Rocco si è ritrovato a dormire fuori, sulle panchine della metropoli piemontese.
Rocco, come riporta la Stampa, è nel mezzo di una disputa economica come se ne vedono tante. Le ragioni per cui si è arrivati a questo punto non sono note al di fuori della famiglia. Si sa solo che il 14 giugno a lui è arrivata la diffida che lo costringeva a lasciare il suo alloggio in via delle Pervinche 48/B. Da quel giorno gli assistenti sociali si sono occupati di lui.
“Mi offrivano quattro giorni alla volta nei dormitori, ma là ci sono soltanto pazzi, ubriaconi e avanzi di galera. Non voglio rischiare la pelle per 50 centesimi che posso avere in tasca: meglio una panchina, mi sento più al sicuro. Ogni tanto mi ospita qualche amico, ma giustamente non possono tenermi per molto tempo“, dice Rocco. Che però – qui sta il bello – ha ricevuto grazie a Facebook un aiuto inaspettato.
Attraverso il popolare social network e il gruppo «Il ritrovo degli amici semplicemente sinceri e veri», Rocco ha ricevuto denaro dagli iscritti, con una colletta popolare che ha raggiunto la cifra di mille euro, tramite bonifico bancario. Soldi più che sufficienti per garantirgli qualche pasto caldo – uniti alla pensione minima. Alcune di queste generose persone non le conosce nemmeno, ma si è già premurato di ringraziarle – anche non ancora direttamente.
Nel frattempo la disputa va avanti, attraverso i rispettivi avvocati. Ma di sicuro Rocco, che in passato lavorava come idraulico, ha conosciuto un lato onesto (e digitale) dell’umanità.