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Silicon Valley contro Trump, Starbucks vuole assumere 10mia rifugiati

(Photo by Drew Angerer/Getty Images)
(Photo by Drew Angerer/Getty Images)

Tutti contro Trump. Dalla Silicon Valley fino a Wall Street, levata di scudi in difesa della diversità e contro i provvedimenti in tema immigrazione del presidente degli Stati Uniti. Starbucks lancia una vera e propria sfida al tycoon: “In 5 anni assumeremo 10mila rifugiati”.

Nel distretto tecnologico della California le simpatie per il nuovo presidente non sono mai state molte, neanche durante la sua campagna elettorale. Adesso che Trump è stato eletto e governa facendo esattamente quello che ha promesso di fare, le proteste aumentano in tutto il Paese. “Apple non esisterebbe senza immigrazione”, commenta diretto Tim Cook, amministratore delegato di Apple. Gli fa eco Google, che si dice “preoccupata dalla creazione di barriere” e si impegna a versare 4 milioni di dollari a favore degli immigrati incluse donazioni all’American Civil Liberties Union, la stessa Aclu che ha già portato le decisioni di Trump contro gli immigrati in tribunale.

(Photo by Shawn Thew-Pool/Getty Images)
(Photo by Shawn Thew-Pool/Getty Images)

Dalla Silicon Valley al distretto finanziario. Rompe il silenzio tra i big di Wall Street JPMorgan: “Con oltre 140mila dipendenti nel paese, siamo lieti del lavoro e degli sforzi per mantenere il paese sicuro. Allo stesso tempo sappiamo che il nostro paese e la nostra economia sono rafforzati dalla ricchezza della diversità che ci circonda”. Critica anche Goldman Sachs: “Non è una politica che sosteniamo”, commenta serafico Lloyd Blankfein, ad di Goldamn. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Morgan Stanley e Citygroup.

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Tra i big dell’auto, Ford si scaglia contro Trump. In una nota firmata da Bill Ford e dall’ad Mark Fields si mette in evidenza come il “rispetto di tutti è uno dei valori della società”. Ford è stata a lungo bersagliata da TheDonald durante la campagna elettorale. Negli ultimi giorni, però, il presidente ha speso parole di lode oltre che nei confronti di Ford, anche per General Motors e Fca.

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