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Tensioni nell’eurozona

Con molta probabilità nelle prossime settimane potremmo assistere ad un po’ di volatilità sui governativi dell’eurozona, legata soprattutto a due fattori rilevanti, il referendum, cosidetto “brexit”, indetto in Gran Bretagna per la permanenza del paese nell’Unione Europea e le elezioni anticipate in Spagna, annunciate in questi giorni a causa dell’impossibilità di formare un governo stabile nel paese dopo le elezioni dello scorso novembre 2015, quando non emerse una maggioranza di governo.

Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) reazioni sui periferici si sono già viste con un allargamento degli spread contro Bund e un rialzo dei rendimenti anche nelle aste di medio-lungo sul Btp, dove l’offerta del Tesoro compresa tra 6,25 e 7,75 miliardi si è chiusa sulla parte alta della forchetta con un rendimento sul 5 anni allo 0,49%, livello massimo da dicembre 2015 contro il minimo storico di marzo a 0,34%. Sul Btp decennale il rendimento è salito all’1,51%, anche qui massimo da dicembre scorso, contro il minimo storico dell’1,24%.

Intanto i mercati azionari restano ancora in una fase laterale con giornate che alternano performance negative ad altrettante positive, sulle materie prime troviamo invece il petrolio ai massimi da novembre (circa 45 dollari a barile), più 70% dai minimi dell’anno.

La BCE ha annunciato che acquisterà obbligazioni corporate sia sul mercato primario sia sul secondario, nell’ambito degli 80 miliardi mensili del proprio programma di quantitative easing a partire da giugno e già gli effetti si vedono sul comparto obbligazionario con un aumentato interesse degli investitori istituzionali su questi titoli e con rendimenti in ribasso, oltre alla scarsa liquidità in alcune fasi di mercato.

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Sono approdati sul secondario i nuovi titoli in dollari emessi dall’Argentina nella scorsa settimana, e con la fame di rendimenti hanno performato molto bene soprattutto quelli più brevi. Ma la notizia più importante è l’uscita del paese dalla situazione di default che aveva investito i titoli ristrutturati nel 2005 e nel 2010, i cui pagamenti di cedole erano stati congelati dal tribunale di New York, al fine di costringere il paese a trovare una soluzione alla controversia con quei fondi che l’ex presidentessa Kirchner chiamava “avvoltoi”. La risoluzione di questa questione, oltre a permettere qualche settimana fa anche l’accordo con i possessori di titoli in Italia rappresentati dalla Tfa, porta anche allo sblocco delle cedole pregresse sui bond ristrutturati a partire dalle ultime del 2014. Pertanto ora i titoli trattano nuovamente a corso secco con la cedola e nei prossimi giorni i possessori dei vecchi “par e discount” si vedranno accreditate le cedole non riscosse negli ultimi 2 anni. Sempre sul secondario, grande performance dei bond Volkswagen (Londra: 0P6N.L - notizie) . A sette mesi dallo scoppio dello scandalo dieselgate, le obbligazioni Volkswagen hanno ripreso vigore e i rendimenti sono tornati a schiacciarsi verso il basso. Il bond con scadenza 2030 rende il 2.30% e siamo sotto l’1% per i titoli con scadenza a cinque anni.

Unilever (NYSE: UL - notizie) emette bond a 0%. Così ora, anche i bond corporate della zona euro rendono zero, non solo i titoli di stato. Il colosso olandese dei beni di largo consumo Unilever gode di rating investment grade di standing elevato A+) ha collocato bond per 1.5 miliardi di euro con una tranche da 300 milioni in scadenza nel 2020 caratterizzata da una cedola dello zero per cento, una tranche a 8 anni con cedola fissa dello 0.50% e una a 12 anni con cedola annua fissa del 1.125%. Taglio minimo di negoziazione per le tre obbligazioni 1.000 euro. I lead manager hanno raccolto ordini per 4 miliardi di euro.

Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) ha lanciato un bond a 7 anni. L’obbligazione, del valore di 500 milioni di euro, sarà utilizzata per rinnovare alcuni finanziamenti in scadenza. La nuova obbligazione ha scadenza 28 aprile 2023, offre una cedola annuale a tasso fisso del 2.125% ed ha rating BB+. Gli ordini si sono attestati a circa 2.7 miliardi. La sottoscrizione dell’obbligazione dell’azienda cementifera italiana è stata riservata ad investitori istituzionali e il titolo è negoziabile per importi non inferiori ai 100.000 euro.

Il colosso americano Mc Donald’s si è finanziato collocando tre nuove obbligazioni raccogliendo ordini dagli investitori per oltre 12 miliardi di euro. Il collocamento è destinato a investitori istituzionali, le tre obbligazioni collocate hanno un taglio minimo di negoziazione di 100.000 euro. Il primo bond senior a tasso fisso paga una cedola annua del 0.50%, con scadenza finale 15 gennaio 2021 per un ammontare di 750 milioni di euro, il secondo paga una cedola annuale del 1% per 7 anni (15/11/2023) per un totale emesso di 1 miliardo ed il terzo offre una cedola annua fissa del 1.75% per 12 anni (3/5/2028) per 750 milioni di euro, Rating delle obbligazioni BBB+.

ENAGAS (Amsterdam: EG6.AS - notizie) ha sfruttato i bassi costi di finanziamento collocando un nuovo bond a 12 anni (5/5/2028) per un ammontare di 750 milioni di euro. L’obbligazione offre una cedola annua fissa del 1.375%, ha rating A- ed è negoziabile per tagli minimi di 100.000 euro.

La francese Carrefour (Londra: 0NPH.L - notizie) ha collocato un nuovo bond a 8 anni per 750 milioni di euro. Il bond paga una cedola fissa del 0.75% ed è negoziabile per tagli di 100.000 euro. Rating dell’’obbligazione BBB+.

UBI Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) lancia bond subordinato a 10 anni da 750 milioni di euro. Le obbligazioni sono Tier2 ed hanno scadenza 2026, rimborsabili anticipatamente al quinto anno, pagano una cedola fissa del 4.25% e hanno un prezzo di emissione pari a 100 e taglio minimo di negoziazione di 100.000 euro. L’operazione ha visto una forte domanda, a conferma dell’elevata qualità del credito di Ubi Banca, proveniente da circa 180 investitori istituzionali e ordini per circa 1.5 miliardi di euro.

Quello di UBI (Taiwan OTC: 6562.TWO - notizie) è stato il secondo Tier2 lanciato quest’anno da una banca italiana, dopo quello di Intesa San Paolo di inizio gennaio in dollari. Anche gli spagnoli del Banco de Sabadell (Other OTC: BNDSY - notizie) hanno optato per un tier 2 decennale con 500 milioni di size ed ordini arrivati per il doppio, la cedola è stata fissata al 5,625% con rating sul titolo a B+/B1/BBB.

Nuova obbligazione in lire turche dalla tedesca KFW 9.75% 2021. Il bond senior è infatti negoziabile per importi minimi di 1.000 lire turche, circa 315 euro, e gode delle massime garanzie sotto il profilo dell’emittente (AAA per tutte le agenzie di rating). Il bond ha durata 5 anni e paga una cedola annuale. La holding multinazionale francese KERING (Swiss: KER.SW - notizie) è impegnata nel collocamento di una nuova obbligazione senior per 500 milioni di euro con scadenza maggio 2026 con rendimento atteso nell’area 1.60%. Rating assegnato all’obbligazione BBB e taglio minimo di negoziazione 100.000 euro.

Rumor su Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) che sembra pronta ad emettere bond. Il gruppo italiano delle trivelle ha confermato l’intenzione di rastrellare soldi sul mercato dei capitali attraverso l’emissione di obbligazioni per un importo fino a 2 miliardi di euro. L’operazione di funding si inserisce in un contesto particolare caratterizzato, da un lato dalla possibilità di attingere a finanziamenti a basso costo e, dall’altro di poterli ottenere grazie a una migliore posizione finanziaria del gruppo a seguito dell’aumento di capitale da 3.5 miliardi che ha consentito all’azienda del gruppo ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) di tagliare drasticamente il livello di debito.

Di Carlo Aloisio

Senior Broker Unicredit

Autore: ItForum Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online