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Zona euro, balzo manifattura in marzo, ma problemi filiere in vista

Il logo Bce a Francoforte

LONDRA (Reuters) - Nel mese di marzo l'attività manifatturiera della zona euro è avanzata al ritmo più rapido in quasi 24 anni di rilevazioni sull'indice Pmi, ma gli stop alle filiere e i nuovi lockdown imposti nella regione potrebbero frenare presto la crescita.

Mentre l'Europa è interessata da una terza ondata di casi di coronavirus, i governi hanno imposto nuovamente severe restrizioni alla popolazione, con conseguenze per il settore dominante, quello dei servizi, e lasciando il solo manifatturiero a guidare la ripresa economica.

A marzo l'indice manifatturiero Pmi finale a cura di Ihs Markit è balzato a 62,5 punti dai 57,9 di febbraio, superando i 62,4 punti previsti dalle stime "flash" e registrando i massimi livelli dall'inizio delle rilevazioni nel 1997.

Un indice che misura la produzione, inserito in un Pmi composito la cui pubblicazione è attesa per lunedì e che viene visto come un buon indicatore dello stato di salute dell'economia, è salito a 63,3 punti dai 57,6 del mese precedente, ben al di sopra della soglia dei 50 punti che separa la crescita dalla contrazione e probabilmente un valore record per l'indice.

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"Il settore manifatturiero della zona euro sta registrando un boom" ha detto Chris Williamson, chief business economist presso Ihs Markit.

"Sebbene sia concentrato in Germania, dove si è assistito a un'espansione record particolarmente solida nello scorso mese, il trend in miglioramento ha una portata più ampia nella regione, con le fabbriche che beneficiano di un aumento della domanda interna e una rinnovata crescita dell'export".

(Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)