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Pagare in contanti, 5 casi in cui sono proibiti per legge

Assegno
Assegni: sempre a partire da 1000 euro, gli assegni bancari o postali devono riportare la dicitura “non trasferibile” per essere incassati soltanto dalla persona cui sono intestati. Per gli assegni trasferibili si deve richiedere alla banca la concessione, dietro pagamento di 1,5euro di bollo di imposta.

L’approvazione della legge sull’obbligatorietà dei POS e dei sistemi di pagamento elettronici nei negozi è datata 30 Giugno 2014, ma da allora pochi sono stati i progressi in questo campo: se pure è scritto che si debbano accettare pagamenti dal cliente con bancomat e carta di credito per gli importi superiori ai 30 euro, nella normativa non è prevista alcuna sanzione in caso il commerciante si rifiuti, favorendo invece il pagamento contanti.

La legge viene quindi ampiamente ignorata ma una nuova normativa, in discussione al Senato, ha proposto una sanzione di 500 euro per il commerciante che non rispetti le regole: dal momento della multa, il negoziante avrà a disposizione 30 giorni di tempo per installare il POS e altri 60 giorni per comunicarlo alla Guardia di Finanza, e in caso di recidiva si rischia la sospensione dell’attività. Esistono comunque alcuni casi nei quali pagare in contanti è proibito per legge: si parla sempre di importi superiori ai 1000 euro.