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4 dicembre: scenari e titoli da preferire secondo gli esperti

E' stato definito il voto che potrebbe scuotere l'Europa o addirittura la scintilla che farà deflagrare l'Unione Europea. Il voto del referendum italiano del 4 dicembre sta assumendo dimensioni particolarmente ampie nei report degli analisti.

Il perchè del timore sull'Italia

Il perché non si trova nella domanda presente sulle schede, come è accaduto per la Brexit, bensì per le conseguenze che questo referendum minaccia di avere sulla stabilità della politica italiana, da sempre storicamente traballante con onde anche sulle future elezioni in Europa. Il 2017, infatti, vedrà impegnati alla urne sia i Francesi che i Tedeschi così come anche gli olandesi, mentre il precedente della Spagna, per ben 300 giorni senza un governo nonostante due tornate elettorali, ha dato un primo assaggio di come la spaccatura all'interno della base elettorale può essere determinante. A confermare il fattore “contagio” sono gli esperti di HSBC i quali temono che dopo l'ondata del populismo alla base dei risultati del referendum inglese e dell'elezione di Trump, una vittoria del No possa incoraggiare le già forti tendenze populiste presenti in Italia.

Non è un referendum come gli altri

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Roma, si sa, è la patria dei referendum, una scelta che spesso è stata inflazionata anche per motivazioni meno specifiche. Ma allora perchè questo referendum è tanto temuto? Cosa ha di diverso dagli altri? Prima di tutto, questo sarà un referendum confermativo e non abrogativo: in altre parole il risultato sarà accettato e valido a prescindere dal raggiungimento del quorum. Cosa significa? Che qualsiasi sia la percentuale dei votanti, la loro volontà sarà decisiva. Altro punto da sottolineare è quello che, in caso di vittoria del NO è probabile che arrivino le dimissioni del Primo Ministro Matteo Renzi con conseguente elezioni anticipate. Un'opzione che, per quanto evitabile con la creazione di un governo tecnico, creerebbe comunque una forte volatilità sui mercati, anche perché, in caso Renzi decidesse di restare alla guida dell'esecutivo, si vedrebbe fortemente delegittimato nella sua operazione di riforma del paese. Ed è proprio su questo punto che battono i pronostici degli operatori. Infatti il nucleo fondante delle ragioni di chi sostiene il fronte del Sì, quindi dell'applicazione della riforma voluta da Renzi, si basa proprio sul fatto che snellire il Senato, che perderebbe i suoi poteri legislativi, favorirebbe anche e soprattutto il processo di riforma generale del paese facendo entrare in gara l'Italicum ovvero il nuovo sistema di votazione.

Se vince il SI

Guardando all'interno del panorama italiano, da Banca Akros fa notare come la consultazione elettorale rischi di essere usata come uno strumento per far cadere il premier e non nella sua reale forma di quesito costituzionale. Per questo motivo gli scenari che si vanno delinenando sono principalmente 3. In caso di vittoria del Sì, il governo uscirebbe rafforzato non solo nell'appoggio della base ma anche per quanto riguarda gli strumenti a sua disposizione nel lungo iter di riforma del paese. Nello stesso tempo si garantirebbe anche la stabilità politica attraverso un premio di maggioranza peraltro discutibile si avrebbe la fine del bicameralismo perfetto e anche l'addio della navetta cioè il passaggio di una legge da una camera all'altra, passaggio che avviene più volte in caso di modifiche. In caso di vittoria del sì allora per banca Akros sarà il caso di puntare su titoli come Azimut (Milano: AZM.MI - notizie) , Anima, Intesa, Mediolanum (Amsterdam: 976622.AS - notizie) , Leonardo, Fincantieri, Eni (Londra: 0N9S.L - notizie) , Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) . Prospettando questa eventualità gli esperti suggeriscono di guardare in primis al Ftse Mib, privilegiando settori quali finanziari, utilities locali, costruzioni e immobiliari

Se vince il NO

Restano poi gli scenari negativi ossia quelli di una vittoria del NO. In questo caso sono da evidenziare due passaggi di primaria importanza: se Renzi, nel caso la riforma non dovesse passare, accetterebbe o meno un secondo mandato. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) primo caso allora si potrebbe parlare di un governo ad interim fino alle elezioni de giugno 2018 in modo da guadagnare tempo per riuscire a creare un'altra riforma elettorale visto che l'Italicum non avrebbe possibilità di partire. C'è anche l'opzione che vedrebbe Renzi non accettare un secondo incarico, quindi dimissioni, elezione di un premier tecnico per riuscire a stabilizzare una legge elettorale e, alla fine, andare al voto anticipato. Per la vittoria del No da Banca Akros, invece, suggeriscono di puntare su Cnh Industrial , Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) , Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) , Ferrari (Xetra: 30092157.DE - notizie) , StM , Campari (Milano: CPR.MI - notizie) , Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) , Fiat Chrysler Automobiles, Exor, Yoox, Prysmian (EUREX: 3056144.EX - notizie) . Si tratterebbe di una strategia difensiva, con preferenza per i titoli non particolarmente forti sul territorio nazionale ma più esposti sull'area statunitense e quindi con elevata sensibilità al dollaro.

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