Murray shock: "Conoscevo il mostro di Dunblane"
"Qualche tempo fa mi hai chiesto perché il tennis fosse importante per me. La risposta è: per quello che è successo a Dunblane, quando avevo circa nove anni. Conoscevamo l'assassino, eravamo stati nel suo club, un club per bambini. E poi lui era stato nella macchina dei miei genitori: gli avevamo dato un passaggio fino alla stazione". Così l’ex campione del tennis Andy Murray rivela di aver conosciuto Thomas Watt Hamilton, autore del massacro nella scuola Dunblane, e di aver persino condiviso la macchina con lui.
Ne parla rivolgendosi ad Olivia Cappuccini, regista del documentario "Andy Murray: Resurfacing", lungometraggio su Amazon Prime Video che racconta il percorso del tennista britannico dopo l'intervento di ricostruzione dell'anca nel gennaio 2019.
GUARDA IL VIDEO: Tennis, Murray operato all’anca: “Rientrerò per tornei sull’erba”
Il massacro di Dunblane
La strage di cui parla Murray avvenne il 13 marzo 1996 alla Primary School di Dunblane, in Scozia. L'assassino, Hamilton, entrò nella scuola e uccise a colpi di pistola 16 alunni fra i 5 e i 6 anni e la loro maestra, per poi suicidarsi. Murray, che allora aveva solo 9 anni, era presente durante il massacro: lui e il fratello Jamie frequentavano quella stessa scuola.
La vita di Murray dopo Dunblane
Il due volte campione a Wimbledon si è raramente aperto sulla tragedia. Anzi, in realtà non lo ha mai fatto. La sparatoria, unita al divorzio dei genitori e al trasferimento a Cambridge del fratello maggiore Jamie per giocare a tennis, è stata per Murray motivo di "grande ansia": "Avevo problemi di respirazione e asma", racconta nel documentario.
E poi spiega: "Per questo il tennis: l'ho usato come meccanismo di fuga. Per questo, anche, ora sono determinato a reagire all'operazione e non terminare qui la mia carriera: il tennis mi serve".
Murray ha vinto gli European Open ad Anversa lo scorso ottobre, meno di nove mesi dopo essere stato operato.