Apprensione per Tayra, paramedico ucraino catturato dai russi

Yulia Paevskaya è un paramedico e volontaria ucraina. Fino al 16 maggio, giorno della sua cattura a Mariupol, ha soccorso militari - anche russi - e civili, strappandoli alla distruzione della guerra. Documentando tutto con la telecamera.

Perché Tayra - questo il soprannome di Yulia - in Ucraina è quasi una celebrità. Aveva partecipato agli Invictus Games, i giochi sportivi per veterani patrocinati dal Principe Harry. La telecamera la portava sempre con sé, e le era stata affidata dalla casa di produzione dei duchi del Sussex, che per Netflix stanno realizzando una serie Tv sulle figure ispiratrici del nostro tempo.

Dall'inizio dell'invasione russa Tayra ha acceso la telecamera per documentare quello che stava succedendo nel suo Paese. Bombe, esplosioni, feriti, vittime. **Fino alla caduta di Mariupol.
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La cattura

Il 15 maggio la volontaria è riuscita a consegnare l'ultima scheda dati all'agenzia americana Associated Press. Poche ore dopo, è stata catturata dai russi con l'autista, Serhei. L'ultima volta la si è vista alla Tv russa, mentre leggeva un comunicato che chiedeva la fine della guerra.

Non posso dire che sia una specie di radicale o nazista. Lei, come un vero medico, è apolitica e aiuta chiunque abbia bisogno.

Da quel momento, il silenzio.

"Credo che tornerà - dice la sua amica Olena - Faremo del nostro meglio. Ognuno di noi farà di tutto per assicurarsi che torni sana e salva. Lei e il suo autista, che sono stati catturati insieme".

La sua storia è stata raccontata dal canale russo Ntv, che ne ha parlato come di una "nazionalista, vicina al battaglione di Azov". È il reggimento che ha resistito fino all'ultimo all'invasione russa, asserragliato nella acciaieria Azovstal. Ma il battaglione nega ogni legame.

"Non posso dire che sia una specie di radicale o nazista - è convinto un collega paramedico - Lei, come un vero medico, è apolitica e aiuta chiunque abbia bisogno".

Il governo ucraino ha cercato di aggiungere Tayra alla lista per lo scambio di prigionieri con la Russia, ma Mosca nega che la volontaria sia agli arresti.