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Il biglietto verde cala leggermente

I titoli azionari cinesi in caduta libera, il mercati USA chiusi per il Thanksgiving

By Arnaud Masset

Sarà una giornata tranquilla per i mercati azionari dato che i mercati finanziari USA sono chiusi per la festa del Giorno del Ringraziamento. Inoltre, i mercati venerdì chiuderanno prima del previsto. In sintesi, è già la fine della settimana e gli investitori accorceranno probabilmente un po' la loro esposizione in titoli azionari specialmente a seguito dei deludenti dati economici pubblicati ieri. Giovedì i future USA sono leggermente calati in condizioni di un mercato caratterizzato da bassi volumi. L'indice S&P 500 è oscillato intorno alla sua soglia neutrale, mentre i future dei Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) e Dow Jones hanno visto un leggero movimento verso il basso di 0,0% e 0,05%.

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In Cina, entrambi gli indici Shanghai e Shenzhen Composite sono calati bruscamente. Il primo è calato del 2,30% e l'altro a segnato una discesa del 2,96%. La vendita di titoli azionari cinesi è arrivata sulla scia di un netto incremento dei rendimenti delle obbligazioni societarie. Lo scorso anno il governo ha iniziato la sua campagna di deleveraging, che punta a ridurre l'intero rischio sistemico complessivo. Le aziende deboli e altamente indebitate sentiranno di conseguenza il contraccolpo di questa linea politica dato che diventerà sempre più difficile rifinanziarsi con lo stringersi del mercato del credito. Questa aspettativa di una stretta delle condizioni di credito è tracimata sull'andamento dei titoli azionari. Ulteriori aggiustamenti verso il basso per il mercato azionario cinese sono molto probabili. Tuttavia, gli investitori allocheranno il loro capitale spostandolo dalle aziende deboli a quelle con una base finanziaria più solida. Questa riallocazione dovrebbe limitare le operazioni di vendite complessive.

Dai verbali della riunione della FOMC non emerge nessuna sorpresa

By Yann Quelenn

Secondo i verbali dell'incontro della Fed rilasciati ieri, i tassi di interesse saranno aumentati nel “breve termine”. Le aspettative dei mercati riguardo a un innalzamento dei tassi non sono cambiate molto e rimangono al di sopra del 90%. La Fed non aveva chiaramente fretta di inviare un segnale molto interventista.

L'inflazione rimane un argomento molto importante e in particolare la traiettoria che prenderanno i prezzi al consumo. I verbali mostrano che il dibattito è ancora aperto tra i responsabili di politica monetaria per quanto riguarda l'entità delle pressioni inflattive. Secondo noi, come abbiamo detto ieri, ci sono forti pressioni inflattive ma l'impossibilità di alzare i tassi al di sopra di un certo livello – dato che il rischio di fare esplodere la bolla dei bond sarebbe molto alto – obbliga la Fed ha inviare segnali discordanti riguardo l'inflazione. I commenti della Yellen che dichiara “Stiamo monitorando attentamente l'inflazione” sembrano essere in contraddizione con la realtà della politica monetaria applicata.

Sarà dura passare da una politica monetaria molto espansiva a una più stretta. L'inflazione ora si fa sentire e aiuterà ad uccidere il vasto debito accumulato. In questo momento, il dollaro continua ad indebolirsi nei confronti della moneta unica europea.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online