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Bond day: toh chi si rivede! Riaffiorano gli “inflation” bancari

E’ diventato quasi un tormento quello dell’inflazione per gli investitori italiani. Dopo anni in cui accettavano al massimo i Btp Italia, considerati in base alla loro appartenenza al mondo dei titoli di Stato, ma trascurando (anche per carenza di informazioni) ogni differente strumento protettivo, ecco che l’attenzione si rivolge ora in forza ad altri bond “inflation”, sebbene la loro pattuglia sia andata restringendosi con il passare del tempo. Così ieri si è rivisto al Mot forte interesse per quella che è una delle emissioni bancarie più significative in tale ambito, la Mediobanca Inflation Italia Ge19 Eur (Isin IT0004941875).

Davvero una bella struttura

In effetti disporre oggi di un’obbligazione in euro che paga la variazione percentuale annua dell’indice “FOI”, maggiorata di uno spread pari al 2,20% fino al 2019 è tutt’altro che trascurabile. A taglio 1.000, sufficientemente liquida, ha però un limite: quota sui 104,9 euro. Impossibile fissare un rendimento a scadenza, data la variabilità del sottostante: tuttavia considerando che la vita residua si attesta sui 650 giorni e detraendo dall’attuale margine di prezzo di 4,9 punti i 4,4 di “spread”, risulta evidente come di fatto si ottenga una parametrazione quasi “flat” all’aumento dei prezzi. L’interesse deriva quindi tutto dalle previsioni del relativo andamento in Italia. Di (KSE: 003160.KS - notizie) fronte al “botto” inflattivo nei primi tre mesi dell’anno, la Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) si rivela attraente, ma le aspettative stanno ora riducendosi per i prossimi trimestri. Si tratta comunque di un bond effettivamente indicizzato al trend del costo della vita nel nostro Paese. Attenzione tuttavia al divario “bid”-“ask”, che in certe fasi di mercato si amplia in maniera esasperata. La quotazione indicata di 104,9 è relativa ai contratti passati ieri sul Mot.

Non è solo, sebbene…

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Altri due bond anti inflattivi, di origine bancaria, sono - oltre a un ulteriore Mediobanca, ma cortissimo (ottobre 2017) - dei Barclays (Londra: BARC.L - notizie) , così strutturati:

  • St20 Euro 10y Inflation Floored (Isin IT0006716440): riconosce la variazione percentuale annua dell’indice “Hicp ex-tobacco” maggiorata di uno spread pari allo 0,25%, ma con minimo garantito del 2,50% - scadenza 17/9/2020 – taglio 1.000. Non si prevedono “call”, gli scambi sono a zero e il prezzo teorico si colloca sui 106,55 euro.

  • Scudo Ge25 15y Inflation floored (Isin IT0006710880): accredita il massimo tra il 3% e il 100% della variazione percentuale annua dell’indice “Hicp ex-tobacco” aumentato di uno spread pari allo 0,20% - scadenza 7/1/2025 – taglio 1.000. Anche in questo caso non sono previste “call”. Gli scambi risultano marginali ma abbastanza continui nel tempo, con una quotazione sui 110, sebbene con anomali frequenti “spikes” oltre 117!

A fianco di queste emissioni occorre prendere naturalmente in considerazione i vari Etf specifici, un mondo però a parte, non sempre perfettamente riproducente l’andamento inflattivo.

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