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Borsa Milano pesante, male lusso, auto e finanza, reggono petroliferi

Operatori a lavoro. REUTERS/Lucas Jackson

MILANO (Reuters) - Piazza Affari comincia settembre sulla falsariga del mese precedente, ovvero con il segno meno e con lo spettro del rallentamento dell'economia cinese.

Il terzo trimestre minaccia di essere uno dei peggiori, per i mercati azionari, da parecchio tempo a questa parte.

Attorno alle ore 10,20, gli indici FTSE Mib e l'AllShare perdono il 2% circa, mentre il Mid Cap lascia sul terreno il 2,3% circa.

Il benchmark europeo FTSEurofirst 300 cede il 2,7% circa.

Volumi per un controvalore di circa 800 milioni di euro.

I futures sugli indici di Wall Street fanno pensare a un avvio di seduta in ribasso.

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Obbligazionario Usa positivo: il benchmark decennale guadagna 9/32 e rende il 2,17%.

Non si arresta la caduta del lusso, principale vittima dei segnali provenienti da Pechino. In sofferenza MONCLER, TOD'S, FERRAGAMO, YOOX e, fuori dal listino principale, AEFFE e DAMIANI. Arranca anche il retail: segno meno per LUXOTTICA e SAFILO.

I petroliferi continuano faticosamente a fare da argine a una caduta ben più rovinosa del listino. ENI galleggia attorno alla parità, così come TENARIS. Peggio SAIPEM, mentre proseguono le prese di beneficio su SARAS.

Reggono gli energetici difensivi: ENEL GREEN POWER, TERNA e SNAM.

Deboli le utilities: ENEL e A2A.

Le prospettive dell'economia asiatica, e quindi mondiale, gravano anche sull'automotive: lo stoxx europeo cede oltre due punti percentuali. A Milano arrancano FCA, CNH INDUSTRIAL, EXOR e, tra le mid cap, SOGEFI.

Banche in linea con il mercato: il paniere arretra del 2,7% circa, con INTESA SANPAOLO e UNICREDIT a braccetto. Popolari, risparmio gestito e assicurazioni accomunate dalle vendite.

Stabili, e non è una novità, i titoli su cui si attendono le Opa, ovvero ANSALDO STS, PIRELLI, WORLD DUTY FREE e, fuori dal paniere principale, ITALCEMENTI.

Alla regola del 'sell Italy' non sfuggono TELECOM ITALIA, MEDIASET, AUTOGRILL, BUZZI UNICEM e STMICROELECTRONICS.

Tra le small cap, SAVE trae un beneficio relativo dalle indiscrezioni di stampa sull'interessamento di diversi soggetti per la quota della holding di controllo in mano a Morgan Stanley.

ZUCCHI tonica dopo l'ufficializzazione della sollecitazione delle offerte per la controllata Mascioni.

BIO ON galvanizzata dall'annuncio di un accordo di collaborazione con l'Università delle Hawaii.

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