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Borsa Milano in modesto ribasso con Europa, oil, banche miste, sale Ferrari

MILANO (Reuters) - Piazza Affari archivia in ribasso l'ultima seduta della settimana in linea con l'Europa mentre Wall Street resta indecisa sulla direzione da prendere in un contesto in cui le quotazioni del greggio ripiegano di oltre il 2%.

Gli indici tirano il fiato dopo i rialzi delle ultime due sedute con il mercato che guarda con crescente scetticismo ai possibili esiti dell'attesissima riunione dei produttori di petrolio di domenica.

Oggi il FTSEMib ha chiuso in calo dello 0,4% come l'Allshare e l'europeo FTSEurofirst 300 ha perso lo 0,3%.

Banche a più velocità a mano a mano che vengono formalizzate le contribuzioni al fondo Atlante per ricapitalizzazioni e sofferenze. L'indice italiano di settore avanza di circa mezzo punto percentuale ma titoli come POP EMILIA e MEDIOBANCA, protagonisti di recenti rialzi, lasciano sul campo tra 1 e 2 punti percentuali. Premiate le banche interessate da aumenti di capitale come BANCO POPOLARE o con alti livelli di sofferenze come MPS (+2%) e CARIGE +5%.

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STMicro si conferma la migliore delle blue chip sulle attese di un cambio ai vertici.

Accelera FERRARI dopo che il presidente ha confermato gli obiettivi del 2016 e detto che valuta l'aumento della produzione nei prossimi anni.

FCA ripiega viceversa nel pomeriggio, quando si è tenuta l'assemblea, sintonizzandosi al tono negativo degli altri produttori di auto europei (-1,7%)

La flessione del greggio pesa sul settore oil con ENI -1,5% e SAIPEM -3%.

Passa in positivo e allunga LUXOTTICA, che sovraperforma non solo l'indice ma anche il settore del lusso blue chip. Fuori dal paniere principale positivi CUCINELLI e TOD'S. Oggi Exane Bnp Paribas ha tagliato i target price di queste ultime, rivedendo al ribasso anche quello di MONCLER e FERRAGAMO che invece chiudono negative.

Sugli scudi ancora OVS che ieri, a mercati chiusi, ha annunciato un utile netto triplicato per il 2015.

Vicina ai minimi di seduta chiude negativa RCS nel giorno in cui il presidente di Fca John Elkann si è schierato al fianco del cda dell'editore del Corriere, che ha recentemente contestato l'Ops sul gruppo editoriale lanciata a sorpresa da Cairo Communication.