Borsa Shanghai, indice blue-chip a massimi 8 mesi su speranze minori costi finanziamento

SHANGHAI (Reuters) - L'indice dei titoli blue-chip cinese chiude ai massimi di otto mesi, con la banca centrale del paese intenzionata a cambiare il benchmark per i prestiti a tasso variabile per abbassare il costo del denaro, mentre gli investitori festeggiano i segnali di resilienza economica in seguito alla tregua commerciale tra Usa e Cina.

L'indice delle blue-chip CSI300 avanza dell'1,5% a 4.081,63, ai massimi di chiusura dal 19 aprile, mentre l'indice Shanghai Composite chiude in rialzo dell'1,2% a 3.040,02.

Sabato la banca centrale cinese ha annunciato che userà il 'lone prime rate' (LPR) come nuovo benchmark per prezzare gli attuali prestiti a tasso variabile, in una mossa che secondo gli analisti potrebbe aiutare ad abbassare il costo del denaro e a sostenere l'economia.

"Lo scopo di questa mossa è rendere i tassi d'interesse più guidati dal mercato e contribuire a ridurre i costi di finanziamento", ha commentato Wen Bin, economista di Minsheng Bank a Pechino.

Complessivamente è una buona notizia per il mercato azionario, anche se l'impatto sul mercato obbligazionario potrebbe essere limitato, scrive in un report Huatai Securities.

Segnali di recupero nell'economia si aggiungono all'ottimismo diffuso sui mercati.

L'attività industriale cinese è probabilmente aumentata a dicembre, grazie alla forte domanda estera e alla spinta per le infrastrutture sul mercato interno, ma il ritmo della crescita dovrebbe rallentare, con i mercati in attesa di maggiori certezze sull'accordo commerciale tra Usa e Cina, secondo un sondaggio Reuters.

Il comparto dei beni di consumo e quello delle società di brokeraggio sono tra i migliori, mentre scivola il settore bancario, la cui redditività sarà probabilmente colpita dalla mossa sull'LPR.

L'indice Hang Seng di Hong Kong chiude in rialzo dello 0,3%.

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