Borsa Tokyo, indice Nikkei in calo su escalation tensioni Usa-Cina
di Hideyuki Sano
(Reuters) - La borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso oggi, con le crescenti tensioni tra Washington e Pechino su commercio e aziende tecnologiche che stanno pesando sull'appetito degli investitori.
L'indice Nikkei chiude la sessione in ribasso dello 0,16%, registrando la terza perdita settimanale consecutiva. Il più ampio indice Topix sale appena dello 0,04%.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto giovedì che i problemi degli Stati Uniti con Huawei potrebbero essere risolti all'interno dell'accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti, definendo allo stesso tempo il gigante delle telecomunicazioni cinese "molto pericoloso".
"L'umore del mercato non è buono. Di sicuro c'è ancora la speranza che le relazioni tra i due paesi possanno migliorare all'improvviso, quindi molti investitori stanno adottando un atteggiamento attendista. Però è difficile negare che la situazione non stia degenerando," ha detto Masayuki Doshida, un senior market analyst presso Rakuten Securities.
Panasonic cala dell'1,8%, un giorno dopo che la società ha annunciato di aver fermato le spedizioni di certi componenti destinati a Huawei per rispettare il veto statunitense, anche se la versione cinese del sito della compagnia afferma che continuerà a rifornire la società cinese normalmente.
Il produttore di fotocamere Canon perde il 3,4% e Tokyo Electron scende del 2,4%.
Il produttore di componenti elettronici Murata Manufacturing recupera l'1% dopo aver toccato i minimi degli ultimi due anni e mezzo in giornata. Il titolo ha comunque perso quasi il 25% questo mese.
Un calo nei prezzi del petrolio giovedì ha colpito i titoli sensibili alle oscillazioni del greggio. Mitsui perde l'1,2%, mentre Marubeni perde lo 0,9%.
Il raffinatore di petrolio Idemitsu Kosan cala del 3,9%. Le società di petrolio e gas naturale Inpex e JXTG Holdings scendono del 4,7% e del 3,7%, rispettivamente.
Ad oggi i prezzi del petrolio hanno registrato le peggiori perdite settimanali dell'anno con le tensioni sul commercio internazionale che alimentano la paura di una grave contrazione dell'economia mondiale.