Borsa Tokyo inizia 2020 con vendite diffuse su crescenti tensioni Usa-Iran
TOKYO (Reuters) - La borsa giapponese ha toccato oggi il minimo dell'ultimo mese, con un forte sell-off nel primo giorno di scambi del 2020 innescato dai timori di un'escalation delle tensioni tra Stati Uniti e Iran.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ieri ha minacciato una "grande ritorsione" contro l'Iran se Teheran dovesse reagire per l'uccisione di uno dei suoi principali comandanti militari.
Il Nikkei ha ceduto l'1,91% a 23.204,86, scendendo al di sotto dei due livelli di supporto principali - la media mobile a 25 giorni intorno a 23.600 e la media a 50 giorni intorno a 23.350 - e ha toccato il livello più basso dal 4 dicembre.
Il più ampio Topix ha perso l'1,39% a 1.697,49, registrando la chiusura più bassa da fine novembre. La borsa di Tokyo è stata chiusa da martedì a venerdì la scorsa settimana per le vacanze di Capodanno.
"Il mercato deve correggere. All'inizio è stato un po' sopravvalutato, ma adesso i problemi in Medio Oriente sono la principale minaccia", ha dichiarato Nobuhiko Kuramochi, chief strategist di Mizuho Securities.
Le preoccupazioni per un'ulteriore escalation della tensioni in Medio Oriente hanno colpito le società di spedizioni e le compagnie aeree, che hanno perso rispettivamente il 3,5% e 2,8%.
Due pesi massimi del Nikkei, SoftBank e Fast Retailing, hanno anch'essi registrato un calo abbastanza ampio del 3,9% e 3% rispettivamente.
Nel frattempo, un aumento dei prezzi del petrolio ha aiutato le compagnie petrolifere, con l'indice dei produttori di petrolio e carbone della Borsa di Tokyo in aumento del 2,9%. Inpex ha scambiato in rialzo del 4,1% mentre JXTG ha guadagnato il 3,4%.
Nissan Motor ha ceduto l'1,7%, in linea con l'andamento complessivo del mercato, toccando il minimo degli ultimi otto anni. L'ex presidente Carlos Ghosn è fuggito dal Giappone mentre era in libertà su cauzione durante le festività.
Ghosn è imputato di quattro capi d'accusa - che ha respinto - tra cui aver deliberatamente sottostimato i propri compensi e di aver usato a fini personali i pagamenti ai concessionari in Medio Oriente.