Yahoo Finanza BORSE ASIA-PACIFICO contrastate, guardano a decisioni Usa su tassi
L'azionario dell'area Asia-Pacifico è altalenante dopo che alcuni commenti di esponenti della Federal Reserve americana hanno reso nuovamente incerta la prospettiva sulla politica monetaria appena una settimana dopo che il capo della banca centrale Usa Janet Yellen aveva dato il segnale di un percorso più cauto per un rialzo dei tassi.
Il dollaro ha trovato spunto dall'idea che il rialzo dei tassi Usa possa arrivare prima e questo ha indebolito lo yen e aiutato la Borsa di Tokyo, finita in rialzo di 1,9%.
L'indice MSCI, dopo aver trascorso gran parte della seduta in territorio negativo, è salito appena sopra la parità e alle 8,00 ora italiana guadagna lo 0,07%.
L'azionario cinese è finito in negativo e risente delle nuove regole sui prodotti previdenziali e dei recenti commenti del governatore della banca centrale sul fatto che alcuni fondi speculativi di breve termine potrebbero lasciare il Paese. La Borsa di SHANGHAI ha perso lo 0,6% appena sotto 3.000 punti.
HONG KONG è pure in flessione dello 0,2%.
SIDNEY ha chiuso piatta in assenza di una direzione da Wall Street mentre la Borsa della Nuova Zelanda ha segnato un nuovo record massimo con gli investitori che cercano impieghi per i depositi bancari mentre i tassi di interesse sono ai minimi assoluti.
Anche SEUL ha finito la seduta positiva per lo 0,3% ai massimi di chiusura dallo scorso dicembre.
TAIWAN ha invece chiuso con un calo dello 0,3% dopo deboli dati sugli ordini per l'esportazione.
Piatta la Borsa di SINGAPORE dopo un avvio positivo. Un sondaggio Reuters prevede un calo della produzione industriale a febbraio su base annua, segnando probabilmente la tredicesima flessione mensile consecutiva e segnalando la debolezza dell'attività manifatturiera per la debole domanda globale.
