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Borse frenate dall'effetto Powell. Occhio ai tanti dati Usa

Il rimbalzo delle ultime due sedute ha lasciato il posto ad un ritorno delle vendite sulla piazza azionaria giapponese. L'indice Nikkei 225 è sceso oggi dell'1,44%, condizionato dalla negativa chiusura di Wall Street dopo che il numero uno della Fed, Powell, ha parlato di un outlook economico in miglioramento, inducendo così i mercati a scommettere su quattro rialzi dei tassi di interesse quest'anno e non già su tre.

Ad alimentare le vendite sul listino nipponico hanno contribuito i deludenti dati macro, con la produzione industriale che in Giappone a gennaio ha accusato una flessione del 6,6%. la più ampia dallo tsunami di marzo 2011, dopo il rialzo del 2,9% di dicembre.
Non ha aiutato l'azionario il rialzo dello yen nei confronti del dollaro, con il cambio che al momento si mantiene comunque poco sopra quota 107.

L'effetto Powell si fa sentire anche sulle Borse europee che hanno avviato gli scambi in calo e, pur avendo già recuperato dai minimi intraday, si mantengono tutte al di sotto della parità. Il Cac40 arretra dello 0,47%, seguito dal Dax30 e dal Ftse100 che calano rispettivamente dello 0,31% e dello 0,28%.

Sul fronte macro in Europa è stato diffuso il dato sull'inflazione che a febbraio ha mostrato una variazione positiva dell'1,2% rispetto all'1,3% di gennaio, in linea con le previsioni. La versione "core" è salita dell'1%, mentre in questo caso le attese erano per un incremento dell'1,1%.

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Lo stesso dato in Francia a febbraio ha mostrato un calo dello 0,1% su base mensile, deludendo le stime del mercato che si era preparato ad un rialzo dello 0,3%.
Sempre in Francia il dato preliminare del PIL del quarto trimestre del 2017 ha mostrato una variazione positiva dello 0,6%, in linea con la lettura dei tre mesi precedenti e con le attese degli analisti.

Deludente l'aggiornamento relativo alle spese per consumi che a gennaio in Francia sono scese dell'1,9% dopo la contrazione dell'1,2% precedente, mentre la scommessa del mercato era per un rialzo dello 0,1%.
In Germania la fiducia dei consumatori a marzo è scesa da 11 a 10,8 punti, in linea con le previsioni, mentre il tasso di disoccupazione a febbraio è rimasto invariato al 5,4%, in linea con le aspettative.

Intanto si muove nel segno dell'incertezza anche Piazza Affari dove il Ftse Mib, dopo un test di area 22.600, si trova circa 100 punti più in alto, con un frazionale calo dello 0,15%.

Tra le blue chips si mette in evidenza Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) con un rialzo del 2,56% dopo l'uscita dell'AD Poletto che alimenta le speculazioni sulla possibile vendita del gruppo da parte della famiglia.
Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) settore lusso bene anche Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) che sale dell'1,26% dopo il calo di ieri seguito alla diffusione dei conti del 2017. Debole invece Moncler che cede lo 0,1% all'indomani del rally seguito ai risultati dello scorso anno.

Leonardo si apprezza dello 0,86% dopo che il gruppo si è aggiudicato una commessa per 26 elicotteri in Cina.

In positivo le banche che lasciano indietro solo Banco BPM con un rosso di mezzo punto percentuale, mentre Bper Banca, Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Ubi banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) si apprezzano tutti di circa lo 0,5%, seguiti da Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che salgono dello 0,36% e dello 0,3%.

Male Campari che all'indomani dei conti del 2017 lascia sul parterre oltre il 3% e le vendite colpiscono anche Buzzi Unicem (Londra: 0NVQ.L - notizie) , in rosso dell'1,69%. L'arretramento dei prezzi del petrolio verso area 63 dollari pesa sui titoli del settore oil con Tenaris (Amsterdam: TS6.AS - notizie) in discesa dell'1,14%, mentre Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) ed ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) calano rispettivamente dello 0,93% e dello 0,85%.

Sul fronte macro Usa si conoscerà l'indice settimanale relativo alle richieste di mutui ipotecari, ma ben più rilevante sarà il dato preliminare del PIL del quarto trimestre del 2017, atteso in salita del 2,5%, rispetto al 3,2% dei tre mesi precedenti.

In calendario l'indice Chicago PMI che a febbraio dovrebbe calare da 65,7 a 64 punti, mentre l'indice home pending sales di gennaio è visto in positivo dello 0,4% dopo lo 0,5% di dicembre.
Nel pomeriggio sarà diffuso il consueto report sulle scorte strategiche di petrolio da parte del Dipartimento dell'energia.

Prima dell'apertura di Wall Street saranno resi noti i risultati degli ultimi tre mesi di Lowe's Companies e di Office Depot (NasdaqGS: ODP - notizie) che per non deludere le attese dovranno centrare l'obiettivo di un utile per azione pari rispettivamente a 0,86 e a 0,07 dollari.

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