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Borse in pericolo: attese nel breve e titoli con buoni setup

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata a Gabriele Cortigiani, esperto ricercatore dei mercati e co-fondatore del sito www.prendoilcontrollo.com .

I mercati azionari stanno mostrando non poco nervosismo sulla scia dei crescenti timori di una guerra commerciale, alimentati dalle mosse di Trump. Quanto ritiene reale un pericolo simile e cosa si aspetta nel breve per le Borse?

Wall Street si è innervosita, sia per le decisioni politiche di Trump sui nuovi dazi, sia per le vicende che hanno visto come protagonista Mark Zuckerberg, CEO di Facebook. Da un lato abbiamo una stretta sui prodotti cinesi (quando la Cina è tra i principali detentori del debito USA), dall’altra uno “scandalo sull’uso dei dati personali” che ha portato in poco tempo il titolo del Social più famoso del mondo da 180 a 150 dollari per azione.

La Borsa Americana ha subito un forte ritracciamento che rappresenta il primo, vero, campanello d’allarme. Il trend di lungo termine resta rialzista, ma sul medio e soprattutto sul breve periodo la tendenza è cambiata.
Prendendo in esame l’SP500, che rappresenta il riferimento dell’equity mondiale per eccellenza, possiamo notare che le quotazioni hanno rotto un supporto dinamico fondamentale che si ottiene congiungendo i minimi di febbraio e ottobre 2016, di agosto 2017 e febbraio 2018.

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Dal mio punto di vista, se nell’ottava in corso le quotazioni dovessero mostrare difficoltà nel riportarsi sopra tale livello, questo importante movimento può aprire seri e preoccupanti scenari ribassisti fino al primo target che si può misurare in area 2.330-2.340.

Il pericolo quindi è reale, sia da un punto di vista politico, sia da un punto di vista tecnico. La sirena è suonata, adesso sta a Wall Street riprendere con gli acquisti per non far crollare il mercato, e se ciò non dovesse avvenire è opportuno avere già ben chiaro in mente il piano di fuga.

A Piazza Affari il Ftse Mib sta accelerando al ribasso dopo essere stato respinto in più di un'occasione da area 22.800/22.900. Quali sono le sue previsioni per le prossime sedute?

Se la situazione che abbiamo appena analizzato per gli States non tornerà positiva, è probabile vedere le quotazioni del Future FTSEMIB arrivare a toccare soglia 21.000.
Su questo livello potrebbero nascere dei rimbalzi che permetterebbero di pianificare dei buoni trade, con un rischio/beneficio accettabile: ricordo che quest'ultima è l’unica variabile che è possibile controllare in Borsa.

Tecnicamente parlando, stiamo analizzando uno strumento finanziario con un ADX bassissimo (19) e, conseguentemente, quando il trend non è definito, le strategie migliori sono quelle basate sulla lateralità di breve, che vanno a comprare i supporti e vendere le resistenze.

Alla luce dell’attuale impostazione tecnica ritengo che al momento non ci siano condizioni favorevoli per un’operatività di tipo trend following, bensì può essere maggiormente remunerativo spostare la propria attenzione verso tattiche operative che sfruttano l’assenza di trend.

Situazione favorevole per gli opzionisti che, ad esempio, hanno materiale sufficiente per costruirsi strategie delta neutrali.

Alla luce del recente andamento del prezzo del petrolio, quali strategie ci può segnalare per i titoli oil a Piazza Affari? A quali guardare in particolare ora?

Molto interessante la conformazione tecnica di ENI, che ha rotto al ribasso un importante supporto dinamico che parte dai minimi di febbraio 2016 e che, ad oggi, sta svolgendo il ruolo di resistenza. I prezzi sono andati a riattaccare tale livello, formando il classico pullback.
Tale interpretazione può quindi indurre gli operatori ad aprire posizioni corte con livelli di exit-strategy sopra i 14,50 euro e target profit in area 13,25 euro.

Interessante anche la situazione su SAIPEM che, nonostante la forte debolezza, sta tornando su un livello di prezzo, quello dei 3 euro, che in passato è sempre stato “comprato” dal mercato.
Conseguentemente mi attendo che il titolo torni su quest’area di prezzo e successivamente rimbalzi. Se ciò non dovesse avvenire e, quindi, le quotazioni dovessero stazionare sotto i 3 euro, si aprirebbero degli scenari ribassisti importanti. Questi ultimi potrebbero dare origine ad un vero e proprio sell-off e offrire l’opportunità di guadagno tramite operatività allo scoperto.

A Piazza Affari ci sono dei titoli che in questo momento offrono spunti operativi da sfruttare? Può farci qualche nome?

Sì, alcuni titoli stanno presentando dei buoni setup, come ad esempio VITTORIA ASSICURAZIONI: in questo caso è opportuno un pullback, anche a una barra, ma pur sempre un pullback, in modo da poterci permettere di entrare short selling se il titolo riprende la direzione verso il basso con entry a breakout.

Interessante anche UNIEURO: se già nella seduta odierna i prezzi dovessero portarsi sotto 11,25 euro, si aprirebbero interessanti segnali ribassisti.

Infine un altro titolo che offre un buon setup, soprattutto per chi segue le azioni fortemente in trend è, GEDI GRUPPO EDITORIALE: in questo caso sarebbe importante vedere un chiaro pullback perlomeno a 2 barre, successivamente, se ciò dovesse realizzarsi, i minimi precedenti rappresenterebbero dei buoni livelli d’ingresso al ribasso.

A livello intermarket ci sono degli aspetti in particolare che vuole segnalarci? A cosa consiglia di guardare ora?

A livello intermarket sto guardando l’obbligazionario sui Titoli di Stato europei con scadenza 7-10 anni ed il Gold. Ho già alleggerito la parte azionaria, in virtù delle condizioni al momento non molto favorevoli all’equity e, come da tattica operativa che seguo nella costruzione e nella gestione di portafoglio, mi sto focalizzando sui Bond Governativi europei.

L’asset azionario sta assumendo un rischio elevato, per questo può esser intelligente guardare all’obbligazionario di lungo e anche all’oro, bene rifugio per eccellenza, nei momenti in cui l’asset dell’equity non fornisce un rischio/rendimento accettabile.

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