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BPER vola con buone notizie sul capitale. La view dei broker

Un finale di settimana decisamente entusiasmante per Banca Popolare dell'Emilia Romagna che, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un rialzo di mezzo punto percentuale, quest'oggi ha ingranato la quinta da subito. Il titolo, che si piazza nella prima posizione del paniere delle blue chips, viene scambiato negli ultimi minuti a 3,534 euro, con un rally dell'11,41% e oltre 7,7 milioni di azioni transitate sul mercato fino ad ora, già in linea con la media giornaliera degli ultimi tre mesi.

I risultati del primo semestre

Banca Popolare dell'Emilia Romagna fa incetta di acquisti sulla scia della diffusione dei risultati del primo semestre dell'anno, chiuso con un utile netto di pertinenza in calo dell'11,6% a 64,74 milioni di euro. Secondo quanto spiegato in una nota, la variazione è legata ai proventi straordinarie e al contributo per il fondo di risoluzione bancario.

Il risultato di gestione è sceso da 454,75 a 414,36 milioni di euro, mentre la redditività operativa ha riportato una contrazione del 2,6% a 1,05 miliardi di euro, complice una riduzione del margine di interesse.
Alla fine del primo semestre i crediti alla clientela al netto delle rettifiche sono pari a 44 miliardi di euro, in aumento dello 0,7%, mentre i crediti deteriorati netti risultano in rialzo dello 0,6% a 6,4 miliardi di euro.
Quanto agli indicatori patrimoniali, il Common Equity Tier 1 è salito dall'11,54% di fine 2015 al 14,49%, mentre il Fully Phased si attesta al 14,13%.

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Le previsioni per il 2016 e le attese su dividendo e opzioni M&A

Il management di Banca Popolare dell'Emilia Romagna ha segnalato che nel corso di quest'anno la dinamica degli impieghi alla clientela dovrebbe migliorare, seppure gradualmente, mentre i bassi tassi di interesse continueranno ad esercitare pressione sul rendimento dell'attivo, anche se con intensità in graduale diminuzione.

Quanto alla politica del dividendo, l'AD di Banca Popolare dell'Emilia Romagna ha affermato che l'idea è di incrementare anno dopo l'anno l'importo della cedola, mentre con riferimento all'M&A non è cambiato l'appetito al rischio e il gruppo è pronto ad analizzare qualsiasi opportunità su questo fronte, ma senza accettare rischi particolari.

I commenti delle banche d'affari

Gli analisti di Equita Sim parlano di risultati inferiori alle attese per via di maggiori rettifiche che compensano i maggiori ricavi. La notizia principale è l'enorme beneficio sul Common Equity Tier 1 con +286 punti base dalla migrazione ai modelli interni di misurazione del rischio di credito dei portafoglio retail e corporate, un impatto superiore di oltre due volte alle attese degli analisti.

Ipotizzando un target a livello di Common Equity Tier 1 pari al 12,5%, a detta di Equita SIM Banca Popolare dell'Emilia Romagna può contare su un capitale in eccesso di oltre 500 milioni di euro.
Secondo i calcoli della SIM milanese la banca, facendo leva sulla flessibilità di capitale, potrebbe ridurre del 60% i crediti non performanti, ipotizzando un prezzo di 0,3 euro e mantenendo un Common Equity Tier 1 al 12,5%.

L'alternativa potrebbe essere l'acquisto per cassa delle minorities del Banco di Sardegna, con un impatto positivo a bassa singola cifra sull'utile per azione.
Non cambia nel frattempo la strategia di Equita SIM che su Banca Popolare dell'Emilia Romagna mantiene invariato il rating "hold", con un prezzo obiettivo a 4,4 euro.

A detta di Citigroup (NYSE: C - notizie) la banca ha a disposizione tre opzioni per usare il capitale in eccesso: aumentare le coperture per facilitare le cessioni dei cediti non performanti e migliorare il Texas Ratio, oppure incrementare il dividendo o considerare opzioni di M&A.
La banca americana intanto ha rivisto al rialzo il giudizio su Banca Popolare dell'Emilia Romagna, migliorandolo da "neutral" a "buy", con un target price rivisto da 4 a 4,4 euro.

A scommettere sul titolo è anche Kepler Cheuvreux che invita all'acquisto con un fair value limato da 5 a 4,8 euro, complice un taglio delle stime di utile per azione 2016 rettificato nell'ordine del 21%, mentre la sforbiciata relativa alle previsioni sul 2017 e 2018 è pari all'8%.

Il broker segnala che il Common Equity Tier 1 raggiunto offre alla banca molta più flessibilità nell'espansione business, ma anche nell'accelerazione della riduzione dei crediti non performanti, in modo che la normalizzazione del costo del rischio possa concretizzarsi prima del previsto.

Infine, buone notizie da Banca Akros che ribadisce la raccomandazione "buy" su Banca Popolare dell'Emilia Romagna, con un prezzo obiettivo a 5,3 euro. Gli analisti apprezzano la posizione di capitale molto forte, definita migliore delle attese.

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