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Btp deboli con periferia, nubi su Grecia riportano spread oltre 130 punti base

Borse e periferici a fiato corto, penalizzati dal ritorno di un clima di forte incertezza sull'esito della saga greca.

Se questa mattina sono tornati a circolare commenti in parte moderatamente ottimisti sia da Atene sia dalla Commissione, resta il fatto che la delegazione Fmi ha lasciato ieri Bruxelles parlando di "divergenze", per il momento evidentemente insormontabili.

"Potrebbe essere l'ennesimo falso allarme... i mercati non stanno infatti assolutamente reagendo da panico ma i rendimenti degli europei periferici sono tornati a salire. Lo si è visto in particolare giusto in apertura, con il tasso del decennale tedesco in area 0,85% dopo l'1% toccato nei giorni scorsi" commenta un operatore.

"Ricordiamoci però che nel caso dei Btp siamo reduci da un paio di sedute decisamente positive, tenendo anche conto della massiccia offerta di ieri di nuova carta italiana, spagnola e irlandese" continua.

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L'oscurarsi dell'orizzonte sulla Grecia si somma a vendite di puro realizzo per riportare oltre i 130 punti base lo spread Italia/Germania sul tratto decennale, indicato a 125 centesimi ieri in chiusura.

Trascurabile reazione ai dati sulla produzione industriale di aprile dell'area euro, cresciuta di due decimi meno delle attese come anticipavano alcune delle statistiche nazionali, Italia compresa.

Guardando alle singole scadenze della curva va confermato il marcato dinamismo che continua a contraddistinguere il tratto extra-lungo, nel bene e nel male protagonista delle oscillazioni ormai da settimane.

Dopo aver guadagnato ieri in termini di prezzo quasi tre figure, il trentennale italiano ne lascia sul campo oltre due, come l'equivalente Bono, ed entrambi gli strumenti pagano poco meno di 3,40% contro circa 1,6% del benchmark tedesco e 3,10% di quello Usa.

Nel pomeriggio il Tesoro mette a disposizione degli operatori specialisti un totale di 900 milioni nelle riaperture dell'asta di ieri sul tratto a tre, 7, 15 e 30 anni.