Cina-Usa, funzionari statunitensi boicotterano Olimpiadi di Pechino per "atrocità" contro diritti
WASHINGTON/PECHINO (Reuters) - Alcuni funzionari del governo degli Stati Uniti boicotteranno le Olimpiadi invernali del 2022 a Pechino a causa delle "atrocità" contro i diritti umani perpetrate dalla Cina, ha detto ieri la Casa Bianca, poche settimane dopo i colloqui volti ad allentare le relazioni tese tra le due superpotenze.
Il boicottaggio diplomatico, che consentirà comunque agli atleti di recarsi a Pechino per gareggiare, è stato incoraggiato per mesi da alcuni membri del Congresso e da gruppi di difesa dei diritti umani.
Pechino ha minacciato non meglio specificate "decise contromisure" contro qualsiasi mossa del genere prima dell'annuncio di ieri, che sicuramente renderà ancora più tese le relazioni - già al punto più basso degli ultimi decenni.
L'amministrazione del presidente Joe Biden ha sottolineato quello che Washington definisce un genocidio contro la minoranza musulmana nella regione occidentale cinese dello Xinjiang, mentre la Cina ha negato ogni violazione dei diritti.
"La rappresentanza diplomatica o ufficiale degli Stati Uniti affronterebbe questi giochi come se fossero un evento ordinario nonostante le gravi violazioni dei diritti umani e le atrocità della Repubblica Popolare Cinese nello Xinjiang, e noi questo non possiamo farlo", ha detto l'addetta stampa della Casa Bianca Jen Psaki in un briefing quotidiano.
"Gli atleti del Team Usa hanno il nostro pieno sostegno", ha aggiunto Psaki. "Faremo il tifo per loro al 100% da casa".
La decisione è arrivata malgrado gli sforzi per consolidare i legami con un meeting video il mese scorso tra Biden e il leader cinese Xi Jinping.
L'ambasciata cinese a Washington ha definito il boicottaggio una "manipolazione politica" che non avrà alcun impatto sui giochi dal momento che non è stato rivolto nessun invito ai politici statunitensi.
Il presidente russo Vladimir Putin è l'unico leader di un grande Paese che ha accettato di partecipare all'evento.
(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei)