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Coca cola, dopo i nomi sulle etichette punta sulle canzoni

Continua la campagna di personalizzazione delle etichette di lattine e bottiglie: ora tocca alla musica

Chi non si è divertito a farsi un selfie con l'etichetta Coca Cola personalizzata con il proprio nome? L'azienda produttrice della bevanda più famosa al mondo nel 2013 aveva puntato sull'empatia con i propri consumatori, chiamandoli per nome e dedicando alcune lattine anche alla "mamma", all'"amico", al "professore", riscuotendo un enorme successo, soprattutto sui social. Ora ci riprova, ma questa volta punta sulla musica. Con l'hashtag #dilloconunacanzone, Coca Cola lancia una nuova linea di bottiglie e lattine con i più bei titoli e le più belle frasi di canzoni italiane e straniere stampate sulle etichette.



Si potranno dedicare lattine con su scritto "Amami", come recita la canzone di Emma o “Però mi piaci” di Alex Britti, dedicata ai più timidi, e non solo. Il brand ha selezionato alcuni pezzi famosi che rappresentano stati d'animo comuni a molti. Si potrà dire di essere "Confusa e Felice", citando su un'etichetta la canzone di Carmen Consoli, o mandare un messaggio ad un amico con una bottiglietta per chiedere "Fatto serata ieri?", citanto i Club Dogo. E ancora, tra i titoli selezionati ci sono anche "Tutti ballano tranne te" di Fabri Fibra, “Che confusione” di Moreno, “I will survive” di Gloria Gaynor, “Tonight's gonna be a good night” dei Black Eyed Peas e “How wonderful life is” cantata da Ellie Goulding.



Oggetti di uso comune come la bottiglietta di una bibita sono onnipresenti nella nostra vita e alcuni brand hanno pensato di sfruttare questa presenza, offrendo uno spazio di libertà emotiva ai propri consumatori. La precedente campagna di Coca Cola portò alla personalizzazione di 378.000 lattine, un incremento di visite alla pagina del brand del 870%, e un incremento dei fan del 40%. La campagna era partita in Australia, dove Coca Cola ha registrato un incremento di vendite dell 11%.

L'anno scorso ci ha provato anche la Ferrero, personalizzando le etichette dei barattoli di Nutella con nomi propri di persona. Lo scopo - come per Coca Cola - era invitare gli utenti a sentirsi protagonisti insieme al proprio cibo preferito, a quella coccola alimentare che ogni tanto chiunque ama concedersi.



Il fenomeno alla base di questa campagna di marketing si chiama "unbranding", la marca rinuncia al suo brand per ricambiare la fedeltà dei suoi consumatori i quali escono dal loro anonimato e mettono la propria faccia in contenuti social in cui sia il brand sia l'utente sono protagonisti. I pionieri dell'unbranding però non sono certo Coca Cola e Ferrero. Prima di loro McDonald's in Francia lanciò una campagna innovativa in cui decise di presentare sui cartelloni pubblicitari i suoi prodotti totalmente spogliati di logo. A Ferrero però va riconosciuto il merito di aver precorso i tempi rispetto a Coca Cola con i famosi bicchieri in vetro, decorati con vari nomi di pesona, proposti nel 1994. Anche Starbucks con la sua campagna di naming sui bicchieri e Heineken con le sue bottiglie personalizzate hanno cercato di cavalcare il trend, riuscendoci ma con meno clamore.

Con l'arrivo dell'estate la musica libera il corpo e lo spirito: quale mezzo migliore dunque per offrire un messaggio portatile ai bevitori di Coca Cola, da condividere con gli amici o con l'amato/a? Perché a volte trovare le parole giuste non è facile e "un aiutino in bottiglia" può sempre tornare utile.