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Coronavirus, nuova scoperta italiana: una proteina contro gli effetti killer

Gli “effetti killer” del coronavirus possono essere combattuti con una proteina target: ad arrivare a questa conclusione è uno studio italiano firmato da Antonino Mazzone, direttore del Dipartimento Area medica dell'Asst Ovest Milanese e pubblicato su “Cytometry”.

Sono tre gli effetti associati al rischio di complicanze gravi: si tratta di infiammazione, vasculite, trombosi. La ricerca italiana ha individuato "un possibile bersaglio terapeutico" e un'arma per colpirlo: "Anticorpi monoclonali non ancora testati sull'uomo, ma già in sperimentazione sugli animali".

Il dottor Antonino Mazzone ne ha parlato così all’Adnkronos: “Il target individuato è una proteina che si chiama CD11b, che appartiene alla famiglia delle integrine e che potrebbe rivelarsi cruciale nello sviluppo di una terapia futura "in grado di guarire il danno polmonare" causato da Sars-CoV-2.

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“I tre momenti patogenetici" chiave di Covid-19, secondo i ricercatori, sono: "Infiammazione con rilascio di citochine infiammatorie; vasculite con infiammazione soprattutto dei piccoli vasi dovuti all'adesione dei monociti all'endotelio; tromboembolia in vari distretti, ma soprattutto a livello polmonare".

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In un secondo lavoro firmato da Mazzone e pubblicato su “Thrombosis Update”, si parla del ruolo chiave della proteina CD11b, che durante l'infezione da Sars-CoV-2 "aumenta significativamente la sua espressione".

Questa proteina “funge da recettore dove si attacca il complemento", un complesso sistema, attore protagonista del sistema immunitario. Inoltre CD11b "è la proteina dell'infiammazione ed è responsabile dell'adesione del monocita all'endotelio che sviluppa vasculite". Infine, sempre CD11b "è anche il recettore del fibrinogeno del fattore X della coagulazione". In sintesi, dunque, questa proteina rappresenta "un ponte fra i tre momenti patogenetici di Covid-19".

“Studi sperimentali su animali - è la conclusione degli autori - hanno evidenziato che l'uso di anticorpi monoclonali anti-CD11b fanno regredire completamente il danno polmonare".

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