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Draghi: euro troppo forte!

Dopo un piccolissimo movimento di appena un dieci per cento registrato negli ultimi mesi dall’euro nei confronti di tutte le monete e specialmente nei confronti del dollaro, ecco che subito i banchieri centrali si svegliano e dichiarano...

Bce, timori per un euro troppo forte nei verbali dell’ultima riunione

Nei verbali del Consiglio Direttivo della Bce del 19-20 luglio i governatori hanno espresso timori su un rialzo eccessivo dell’euro nel futuro. Il consiglio presieduto da Mario Draghi è anche preoccupato che i segnali sulla fine del QE vengano male interpretati e finiscano per danneggiare la ripresa.

Ma Mario se qualcosa ti turba, esprimiti meglio, di a tutti che tu il QE non lo tocchi, che durerà all’infinito e che i tassi negativi, in mezzo ad una deflazione da debiti, resteranno con noi a lungo, suvvia!

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Per il momento il mercato sta cercando di forzare la mano alla BCE, prima ha portato il cambio a 1,1660 ora sta nuovamente rafforzando l’euro in direzione 1,18.

Una piccola pausa, date un’occhiata all’articolo qui sotto…

Prepare for negative interest rates in the next recession…

I tassi di interesse negativo saranno necessari nella prossima recessione o crisi finanziaria successiva e le banche centrali dovrebbero fare di più per preparare le basi per tali politiche, secondo Kenneth Rogoff.

Il QE non è così efficace come un tonico taglio dei tassi … le banche centrali del mondo si sono rivolte alla creazione di liquidità in mezzo al “creditcrunch” per stimolare l’economia quando i tassi di interesse erano già ai minimi.

In un nuovo articolo pubblicato sul Journal of Economic Perspectives, il professore di economia dell’Università di Harvard sostiene che le banche centrali dovrebbero iniziare a prepararsi per trovare dei modi per ridurre i tassi al di sotto dello zero per non essere cacciati quando la prossima recessione colpisce.

Ma come, se va tutto bene, perché c’è chi pensa alla prossima recessione, non ci saranno mai più recessioni e i mercati saliranno all’infinito…

Paura per l’euro troppo forte. È il tema caldo discusso all’ultima riunione della Bce. Nel corso della riunione del Consiglio Direttivo del 19/20 luglio «sono state espresse preoccupazioni circa il rischio di un eccessivo rialzo dell’euro nel futuro», è scritto nei verbali pubblicati sul sito della Bce. Secondo i banchieri centrali, invece, «l’attuale apprezzamento» della moneta unica «può essere visto in parte come conseguenza dei cambiamenti nei fondamentali nell’Eurozona in rapporto al resto del mondo». (…) Un fatto che rende il Direttivo «fiducioso» che «l’inflazione convergerà gradualmente verso l’obiettivo». Oggi è all’1,3% in Eurozona. Dopo la pubblicazione delle minute l’euro ha accelerato al ribasso sul biglietto verde, toccando il minimo da tre settimane a quota 1,1665 dollari.

Roba da matti, ma quale fiducia sull’inflazione, arrendetevi siete circondati dalla deflazione da debiti!

Nel frattempo in America…

… mentre il consenso si aspettava un rialzo dello 0,2% della produzione manifatturiera è scesa del 0.1% con un calo deciso di quasi il 4 % per la produzione di autoveicoli.

Ma tu pensa, le case automobilistiche da tre mesi suggeriscono continui cali nelle vendite, la produzione cala da tre mesi e questi cosa fanno, ti fanno uscire nei dati delle vendite al dettaglio un dato estremamente positivo!

Per il resto il gioco truccato fa felici gli idioti che continuano a giustificare quotazioni sempre più elevate…

Thanks to ZeroHedge

Per il resto tutto bene, il rimbalzo del gatto e dell’araba fenice si è concluso, anche se i gatti hanno mille vite!

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online