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Draghi: Politica Bce sarà ancora accomodante, Omt essenziale

Draghi: Politica Bce sarà ancora accomodante, Omt essenziale

Berlino (Germania), 25 giu. (LaPresse) - La Bce non ha intenzione di cambiare rotta e manterrà in essere le attuali politiche accomodanti per facilitare la ripresa. Lo ha detto il presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, parlando a Berlino al consiglio economico della Cdu. Il numero uno della Banca centrale europea ha marcato dunque le distanze dal presidente della Fed, Ben Bernanke, che la scorsa settimana ha annunciato una strategia di uscita di massima dalle facilitazioni monetarie per l'economia, con uno stop previsto agli acquisti massicci di asset nel 2014. Nell'eurozona la ripresa è infatti più lontana rispetto agli Stati Uniti. "Vediamo alcuni segni di stabilizzazione nell'umore, anche se restano incertezze", ha spiegato Draghi, che ha aggiunto che "ci aspettiamo che stimolo monetario e miglioramenti nei mercati finanziari sosterranno una ripresa più tardi nel corso dell'anno". Per il presidente dell'Eurotower una exit strategy della Bce è distante. "La stabilità dei prezzi e la prospettiva economica generale - ha detto - garantiscono ancora una politica monetaria accomodante". In Germania, dove sul programma anti-spread è attesa in autunno una sentenza della Corte costituzionale, Draghi ha difeso l'azione della Bce. "Ai governi - ha spiegato - non è stata presentata un'alternativa tra Omt o riforme. L'attivazione del programma Omt arriva solo con le riforme". Per il presidente dell'Eurotower le misure della Bce, compreso il piano Omt, "sono state essenziali" per "salvaguardare" l'eurozona durante la crisi del debito. Inoltre, ha aggiunto, "alcuni strumenti" utilizzati dalla Bce "sono standard, altri non standard, ma sono tutti basati sullo statuto" della Banca centrale. Draghi ha sottolineato che l'azione dell'istituto di Francoforte, compreso il piano Omt, è stata "essenziale" per "salvaguardare" l'eurozona durante la crisi del debito. La Bce non ha messo a punto il piano anti-spread, ha detto Draghi, "per comprimere artificialmente gli spread di alcuni Paesi" e il programma "non comporta un trasferimento dei rischi dalla periferia dell'euro al bilancio" dell'Eurotower. L'ex governatore di Bankitalia non ha risparmiato moniti ai governi, precisando che la politica monetaria non è sufficiente a uscire dalla crisi. Per Draghi le riforme strutturali sono la chiave per tornare alla crescita. La Germania, ha dichiarato, beneficia delle "riforme strutturali implementate dieci anni fa" che devono essere "fonte di ispirazione per gli altri Paesi". Le riforme, ha sottolineato ancora Draghi, possono "urtare con alcuni interessi particolari, ma devono rafforzare chiaramente competitività, efficienza e anche correttezza delle nostre economie". Draghi ha esortato inoltre ad accelerare con l'unione bancaria, che è un "punto cruciale" per l'eurozona per "garantire un sistema finanziario sano". Il presidente della Bce ha infine affermato che le aspettative sull'inflazione nell'eurozona "confermano che la moneta è stabile".