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Emergenza alloggi per chi è scappato dalla guerra. Difficile affittare un appartamento

Sono fuggiti dalla guerra per trovare un rifugio sicuro. Ora per migliaia di ucraini scappati in Belgio la vera sfida è trovare un posto dove vivere. Irina Slota ha abbandonato la sua casa a Bucha in gran fretta, da tre mesi è ospite di una famiglia belga che ringrazia ogni giorno per il gesto di solidarietà.

Adesso però è arrivato il momento di tornare ad essere indipendente anche se affittare un appartamento sembra essere una missione impossibile. Ci sta provando da cinque settimane ormai. “Quando chiamo le agenzie mi chiedono chi sono e da dove vengo. Quando sentono che sono ucraina e sono una rifugiata senza contratto in momento, non mi vogliono.”

Irina non è l'unica ad avere questo problema. Tetiana Dziuba e sua figlia all’inizio hanno abitato in un convento, una scelta fatta per evitare truffatori. Loro si sentono fortunate perché la famiglia che le ospita le ha dato tutto il tempo necessario per trovare una sistemazione. Ma i problemi sono numerosi. "E’ tutto molto costoso ma grazie al governo belga, abbiamo i soldi per comprare il cibo. Ma se affittiamo un appartamento non ci resta più nulla per fare la spesa."

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Solidarietà e aiuti non bastano più

Attualmente in Belgio ci sono 50.000 rifugiati ucraini. Ma secondo le autorità locali il numero potrebbe salire a 80.000 se la guerra proseguirà ancora per molto. Senza contare che sta diventando difficile chiedere alle famiglie di continuare ad ospitare persone sconosciute.

Pierre Verbeeren, Coordinatore della crisi ucraina per il governo belga ci spiega che per molti cittadini non è problema ospitare rifugiati per un mese ma già per due mesi è più complicato. Per tre mesi diventa difficile ora. “Si devono trovare soluzioni alternative come alloggi simili a centri di accoglienza, posti che gli ucraini non vogliono. Loro desiderano un alloggio normale.”

Per far fronte a questa emergenza l'Unione Europea ha stanziato, fino ad ora, più di 3 miliardi e mezzo di euro per aiutare gli Stati membri a gestire l'arrivo delle persone ma questi fondi non bastano. E così centinaia di ucraini stanno tornando nel loro paese nonostante il conflitto ancora in corso.