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Falcone e Borsellino, sentenza shock in Germania: "I loro nomi non meritano tutela"

Immagine dal profilo Facebook della pizzeria
Immagine dal profilo Facebook della pizzeria

Per la sua pizzeria a Francoforte sul Meno, in Germania, il proprietario ha scelto il nome "Falcone e Borsellino". Sui muri all'interno del locale appare la famosa foto scattata da Tony Gentile ai due giudici, vittime della mafia. A fianco, però, c'è anche quella di don Vito Corleone, interpretato da Marlon Brando nel film “Il Padrino”. C'è persino un'insegna sulla quale appaiono i nomi dei due giudici assassinati nel 1992 e intorno buchi che simboleggiano fori di proiettile.

La scelta del titolare di affiancare la foto di due giudici, che hanno perso la propria vita per la lotta alla mafia, all'immagine di un boss mafioso, seppur fittizio, ha fatto molto discutere. La sorella di Giovanni Falcone, Maria, ha sporto denuncia perché l'accostamento delle due immagini violerebbe la memoria dei magistrati. La donna ha chiesto al tribunale tedesco che il proprietario del locale, Constantin Ulbrich, elimini il nome Falcone dall'intestazione della pizzeria.

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Il ricorso è stato però respinto perché, secondo il tribunale, “il giudice ha operato principalmente in Italia ed è noto in Germania solo ad una cerchia ristretta di addetti ai lavori e non alla gente comune che frequenta la pizzeria”.

"Meno di due mesi fa, - , ha ricordato la sorella del giudice - e cito solo l'ultimo di una lunga serie di episodi in tal senso, al termine della Conferenza delle Parti sulla Convenzione Onu contro la criminalità transnazionale riunita a Vienna, è stata approvata all'unanimità da 190 Paesi una risoluzione che riconosce il contributo dato da Falcone alla lotta al crimine organizzato internazionale". "Faremo ricorso in appello - ha affermato Maria Falcone - contro un provvedimento che riteniamo ingiusto anche alla luce del valore che assume in una città con una fortissima presenza di italiani che ben conoscono il significato della lotta alla mafia e il sacrificio di chi per la giustizia ha perso la vita".

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