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Ferrari colloca primo bond, paga premio su emissione senza rating

MILANO/LONDRA (Reuters) - Ferrari ha collocato oggi il suo primo bond, a 7 anni da 500 milioni di euro, destinato al rifinanziamento del debito.

L'operazione, attesa già da qualche tempo e preparata da un roadshow a cui ha partecipato il presidente Sergio Marchionne, ha incassato la buona risposta del mercato con ordini per circa 2,7 miliardi, anche se Ferrari ha dovuto comunque pagare un premio legato alla scelta di emettere senza rating.

Secondo il servizio Ifr di Thomson Reuters, l'obbligazione, senior unsecured con scadenza 16 marzo 2023 e cedola 1,5%, è stata prezzata a reoffer 99,977, per un rendimento a scadenza dell'1,656%, pari ad un premio di 140 pb su midswap. La prima guidance era in area 160 pb, poi rivista in area 145 (+/- 5 pb).

PREMIO DI 70 PB SU EMISSIONE UNRATED

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Un operatore ricorda che i lead manager hanno indicato come 'comparable' del bond diverse scadenze (tra 2019 e 2026) di Bmw (rating A+ per S&P), Lvmh (A+), Luxottica (A-) e Adidas (unrated), che oggi scambiano sensibilmente sotto il rendimento di Ferrari.

"Il premio per l'emissione senza rating lo valuto una settantina di punti: tenendo conto di ciò il pricing a 140 è stato 'fair'. Altri 20 punti di premio andavano per il fatto che si trattava di una prima emissione, ma questi sono stati riassorbiti in mattinata col book" afferma l'operatore.

Joint bookrunner dell'operazione sono stati Bnp Paribas, Citi e Jp Morgan, affiancate da Imi, BofA Merrill Lynch, Credit Agricole, Mediobanca, SocGen, Ubs e UniCredit.

'STAND ALONE'

Come preannunciato dalla società l'emissione andrà in particolare a rifinanziare il prestito 'ponte' da 500 milioni concesso dalle banche in seguito alla separazione da Fca, nell'ambito di una linea sindacata da 2,5 miliardi.

"Quella è la cifra che interessava a Ferrari e dunque non si è andati oltre i 500 milioni, anche se il collocamento è andato molto bene", commenta un lead manager, aggiungendo che l'emissione odierna è probabilmente destinata a rimanere un 'una tantum': "il business di Ferrari genera cassa e resta sostanzialmente di nicchia, grandi esigenze non ce ne sono".

A fine 2015 il debito lordo di Ferrari ammontava a 2,26 miliardi, quello netto a 1,938; per il 2016 è previsto un Ebitda adjusted di 770 milioni e un debito netto di 1,950 miliardi [nL8N15H2F2]. Marchionne ha recentemente dichiarato l'intenzione di azzerare il debito netto della società entro il 2019.

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