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Generali promette cedole per oltre 5 mld al 2018, titolo balza 2%

Il leone alato simbolo delle Generali. REUTERS/Stefano Rellandini

MILANO (Reuters) - Generali punta a distribuire da qui al 2018 dividendi per oltre 5 miliardi di euro a fronte di utili in crescita con una "soddisfacente dinamica" e di una generazione di cassa per oltre 7 miliardi.

Sono questi alcuni dei numeri chiave del piano della compagnia triestina, che oggi viene illustrato all'Investor Day a Londra, e che riafferma la centralità dell'Europa con l'obiettivo di essere riconosciuta come leader dell'assicurazione retail del Vecchio Continente coerentemente con la storia del gruppo.

Il titolo reagisce positivamente e nelle prime battute sale del 2,20% a 18,13 euro in un contesto assicurativo europeo in lieve rialzo dello 0,32%.

"L'impressione è che il piano contempli un percorso di crescita ambizioso ma ragionevole, senza forzare i target finanziari di medio/lungo termine", commenta Luca Comi di Icbpi nel daily odierno.

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"Siamo un gigante europeo con 60 miliardi di premi, questo è il nostro dna e questo sono le Generali. L'Europa è la zona più ricca del mondo e quindi riaffermiamo la centralità dell'Europa per i destini del gruppo", ha detto il Ceo Mario Greco in un briefing con la stampa.

Per raggiungere i suoi target la compagnia si impegna a mantenere nel corso del piano un roe operativo superiore al 13%, poggiando su una solida posizione di capitale con un economic solvency pro forma a fine 2014 al 186%, calcolato secondo il modello interno in linea con i principi di Solvency II.

Nell'arco del piano Generali conferma i risparmi di costi per 1 miliardo al 2016 e vede ulteriori risparmi per 500 milioni entro il 2018 a fronte di investimenti per 1,25 miliardi.

Il piano è a "perimetro definito", ha poi aggiunto Greco escludendo quindi acquisizioni. "Non faremo acquisizioni, non le stiamo guardando e non le guarderemo", ha detto.

La centralità dell'Europa non esclude, tuttavia, lo sviluppo in altre aree come Asia e America Latina. "La nostra presenza in Asia ha alcuni punti di forza: in Cina siamo molto forti e abbiamo un partner fantastico con cui abbiamo eccellenti rapporti e facciamo utili. Ci piace molto l'Indonesia. In America Latina siamo primi in Argentina, stiamo ristrutturando il Brasile e abbiamo un business promettente in Colombia. Cresceremo in Asia e America Latina ma resteremo società con una fortissima cultura europea e non credo questo sia una debolezza", ha spiegato Greco.

Confermata infine la strategia sulle partecipazioni non coerenti con il business assicurativo, come ad esempio quella in Telecom Italia, pari al 4,32%, che la compagnia avrà direttamente dopo la scissione di Telco. "Non abbiamo partecipazioni strategiche, siamo un'assicurazione. Già nel 2013 ho detto che avremmo disposto nella maniera più opportuna delle partecipazioni non strategiche e questo resta vero", ha detto Greco.

(Gianluca Semeraro)