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Global Tax, il tedesco Scholz pressa: "Anche chi è contrario dovrà adeguarsi"

06 July 2021, Bavaria, Munich: Olaf Scholz, SPD candidate for chancellor and German finance minister, stands in the so-called
06 July 2021, Bavaria, Munich: Olaf Scholz, SPD candidate for chancellor and German finance minister, stands in the so-called

“Sono molto fiducioso che saremo in grado di concordare questo importante obiettivo al G20 di Venezia. In questo modo taglieremo le gambe all’insana corsa al ribasso sulle tasse e garantiremo alle nostre comunità una base finanziaria”. Lo afferma il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, in un’intervista a La Repubblica.

“L’accordo - continua Scholz - prevede due pilastri. Il primo è che le grandi aziende attive a livello globale non possano più evitare di pagare le tasse spostando i loro profitti nei paradisi fiscali. La tassazione sarà resa più equa e ridistribuita in modo nuovo tra tutti. In secondo luogo, c’è la questione della tassazione minima al 15%, che dovrà essere applicata in tutto il mondo”.

Quanto all’opposizione manifestata da Paesi come Irlanda, Ungheria ed Estonia, “l’accordo è appena stato raggiunto tra 131 paesi dell’Ocse. Anche quei pochi Stati che non hanno ancora aderito non potranno sottrarsi a lungo - afferma il ministro - a questa travolgente dinamica. Sono anni che mi batto per questo risultato. È un passo storico e senza precedenti verso una maggiore giustizia fiscale globale. Ed è un forte segnale per il multilateralismo e la cooperazione globale, che rafforza la fiducia nei nostri sistemi fiscali”.

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Chi riguarderà questa tassa? solo Amazon, Google e le Big Tech americane o anche le grandi aziende europee? “Si applica - risponde Scholz - in linea di principio a tutte le multinazionali. In futuro, tutti i profitti realizzati da un’azienda nel mondo saranno tassati ad un’aliquota minima del 15%, indipendentemente da dove sono generati”.

Riguardo all’Europa, il vicecancelliere frena, però, sulla riforma del Patto di Stabilità. Durante la pandemia i criteri di Maastricht “hanno dimostrato di avere tutta la flessibilità necessaria”. Quanto al Recovery Plan italiano, esprime “piena fiducia” nel nostro Paese e condivide “la valutazione positiva della Commissione Ue sulle riforme e gli investimenti previsti”.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.