Il killer di Simonetta è libero, l'ira della sorella
Il sicario della camorra che uccise Simonetta Lamberti, una bambina di 11 anni, sarà libero per poter curare i suoi due tumori. Antonio Pignataro, infatti, era stato condannato a trenta anni di carcere per l’attentato del 1982 che aveva come obiettivo primario il padre di Simonetta, il giudice Alfonso Lamberti con il quale la bambina stava tornando a casa dopo una giornata trascorsa al mare.
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La sorella Simonetta Serena Lamberti, appresa la notizia, ha commentato a Il Mattino: “È vergognoso. Devono spiegarmi perché questo camorrista assassino è tornato a casa dalla sua famiglia. È tornato libero. Devono dirmi in faccia perché. Io lo pretendo”.
Quattro anni fa Pignataro aveva ottenuto i domiciliari per poi finire un’altra volta in carcere con l’accusa di associazione camorristica e scambio elettorale politico mafioso. In seguito, nei mesi scorsi, il suo avvocato ha presentato un’istanza di scarcerazione per tornare a casa e curare i due tumori da cui è affetto.
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Dopo aver scontato diversi anni nel carcere di Opera a Milano, il 62enne è stato rimesso in libertà e presto farà rientro nella sua abitazione di Nocera Inferiore con il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 8 del mattino.
“È irreale”, ha dichiarato Simonetta Serena Lamberti, “come nel 2015 quando, già condannato in primo grado e all’inizio dell’Appello, ottenne i domiciliari per gravi condizioni di salute. Condizioni di salute così gravi da consentirgli, anche per l’assenza di controlli, di organizzare un clan. Solo grazie alle indagini dei Ros fu evitato un attentato”.
“È accaduto l’inverosimile. È successo quello che nessuno poteva aspettarsi”, ha spiegato la donna. “Un essere che ha continuato a fare del male, a programmare crimini come le notizie di cronaca ci hanno raccontato, è tornato libero. Libero di tornare a casa dalla sua famiglia. È stato sempre un camorrista anche quando era ai domiciliari, perchè non potrebbe fare la stessa cosa anche adesso? Dobbiamo aspettare che uccida ancora?”.