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Immuni, raddoppiate in una settimana le notifiche di esposizione

(AP Photo/Domenico Stinellis)
(AP Photo/Domenico Stinellis)

Nel giro di una settimana le notifiche di possibile esposizione al coronavirus inviate dall’app Immuni sono passate da 19.485 (il 20 ottobre) a 36.231 (il 26 ottobre): quasi il 50% in più. È quanto rilevano i dati forniti dal ministero della Salute e pubblicati sul sito ufficiale dell’applicazione. Aumentano di 300mila unità anche i download dell’app, che sono passati dai 9,04 milioni del 19 ottobre ai 9,36 milioni del 25 ottobre.

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Immuni funziona o no? La parola al suo creatore

L’app ha però recentemente provocato polemiche rispetto al suo funzionamento: ci sono troppe persone contagiate in Italia ma troppo poche sono state segnalate nel sistema di tracciamento organizzato intorno a Immuni. E cioè: a fronte di 9,36 milioni di download e circa 142mila italiani positivi al virus, le segnalazioni di utenti positivi sono state appena 999, il che ha generato 19.485 notifiche.

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Secondo Luca Foresti, che con Bending Spoons ha creato l’app, una spiegazione di questa ampia differenza di numeri potrebbe essere legata al sistema di caricamento dei dati. Durante un’intervista con Rainews24 Foresti ha infatti spiegato che, nel momento in cui a un paziente viene riscontrata la positività al coronavirus, il medico curante dovrebbe compiere l’azione di collegarsi con il software della tessera sanitaria, scaricare un codice e consegnarlo al paziente stesso, che a questo punto dovrebbe caricarlo sull’app Immuni. Ma è possibile che non tutti seguano questi passaggi, con il risultato che l’app registra infine molti meno contagi rispetto a quanto accade nella realtà.

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