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Jobs Report negli USA e referendum in Italia

Oggi alle 14:30 il Bureau of Labor Statistics pubblicherà quello che è senza ombra di dubbio il più importante rapporto mensile sullo stato di salute dell’economia americana: il Jobs Report. L’importanza della cosa la si può ben intuire andando a vedere la sua composizione, essendo infatti formato da tasso di disoccupazione, andamento dei salari medi e nuovi occupati nel corso del mese precedente (NonFarm Payrolls) si inuitsce facilmente come la pubblicazione di tutti questi dati contemporanemente non possa che avere un impatto molto forte sul mercato. Se ciò non bastasse va anche aggiunto che, a differenza della Banca Centrale Europea per suo mandato ha come unico obiettivo il perseguimento dell’inflazione vicina al 2% e unicamente in funzione di ciò prende le sue dedicioni di politica monetaria, secondo mandato la Federal Reserve deve sia perseguire una crescita dei prezzi vicina al 2% ma anche ricercare la massima occupazione. Ciò significa che la FED non solo è tenuta a tenere in enorme considerazione il Jobs Report ma che addirittura agisce e programma la sua politica monetaria anche in funzione di ciò.

Che questa sia una delle ragioni per le quali in Europa si ha una disoccupazione al 9,8% e negli Stati Uniti al 4,9% è certo ma indubbiamente non è l’unica.

Tornando ai dati odierni, il consensus degli economisti converge verso uno scenario di sostanziale stabilità con i salari che dovrebbero essere cresciuti dello 0,2%, il tasso di disoccupazione stabile al 4,9% con nuovi 174.000 occupati nel corso del mese di novembre. Come ben sappiamo la Federal Reserve il 14 dicembre con tutte le probabilità, dopo un anno esatto di pausa, tornerà ad alzare i tassi di interesse portandoli allo 0,75%. Il mercato da la cosa già per certa (i futures sui FED Funds mostrano il 92,7% di probabilità) ma quello di oggi rappresenta l’ultimo scoglio da superare. Se infatti i dati nel complesso saranno più forti, uguali o anche un po più deboli del previsto allora la banca centrale americana sarà praticamente costretta ad intervenire il 14 dicembre e solamente un Jobs Report disastroso potrebbe costringere la FED a rivedere, certamente con grande disappunto, i propri piani.

Nonostante è possibile che la volatilità oggi possa essere lievemente inferiore rispetto a quella media del Jobs Report in quanto l’influenza sulle decisione della FED potrebbe essere limitata (in quanto la decisione sui tassi è pressochè già presa) consigliamo comunque di rimanere fuori dal mercato fino ad almeno 30 minuti dopo la comunicazione dei dati. Ricordiamo inoltre che questa week end è previsto il referendum costituzionale italiano, altro motivo per il quale è consigliabile presentarsi lunedi mattina con il portafoglio al 100% in liquidità.

Autore: Bonetti Financial Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online