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La donna che potrebbe rivoluzionare la medicina

Si chiama Elizabeth Holmes, ha trent’anni e nell’ultima classifica di Forbes è finita al terzo posto fra gli under 30, preceduta da Mark Zuckerberg e da Dustin Moskowitz, rispettivamente fondatore e CEO di Facebook. E come per il social network inventato dieci anni fa, anche il brevetto di Elizabeth Holmes rischia di rivelarsi una rivoluzione copernicana, in un campo ancor più decisivo, quello medico.

Holmes ha ideato un innovativo sistema di prelievo sanguigno che elimina l’utilizzo di siringhe e prelievi massicci di sangue, sostituendoli con una semplice e indolore puntura sul polpastrello, con prelievo di una goccia di sangue. Da quella goccia di sangue il sistema diagnostico ideato da Holmes, sviluppato dalla sua startup Theranos e attualmente disponibile presso la catena di farmacie Walgreens, riesce a ricavare un’enorme mole di informazioni, ma la rivoluzione non si limita all’ottimizzazione del rapporto fra sangue prelevato e informazioni fornite.

Elizabeth Holmes ha fondato Theranos, l'azienda che promette di rivoluzionare il mondo della medicina
Elizabeth Holmes ha fondato Theranos, l'azienda che promette di rivoluzionare il mondo della medicina

Grazie a questo metodo, infatti, i risultati delle analisi sono molto più rapidi con una conseguente diminuzione dei costi per gli utenti. A differenza dei programmi di assistenza sanitaria, Theranos sceglie la trasparenza nel rapporto con i propri clienti. I prezzi sono elencati online e le differenze sono sensibili: ogni test costa meno del 50% rispetto ai tassi di rimborso standard di Medicare e Medicaid, ma le differenze possono essere anche più ampie. Un test di fertilità di Theranos costa 35 dollari, mentre un normale esame “out-of-pocket”, senza copertura assistenziale, può arrivare a un prezzo di 2000 dollari.

In un’intervista rilasciata a Wired, Holmes ha dichiarato che se Medicare e Medicaid eseguissero i propri esami con la metodologia di Theranos, il risparmio sarebbe quantificabile in 202 miliardi di dollari in tre anni.

Come accaduto a molti altri startupper di fama, Holmes ha abbandonato Stanford a 19 anni per fondare, con i soldi destinati alla retta universitaria, quella che sarebbe divenuta Theranos.
 
L’analisi del sangue tradizionale è lenta e costosa e, considerando con quanta frequenza e quanto larga sia la scala di chi ne fa uso, è assolutamente sorprendente constatare come dal 1960 non ci sia stata alcuna innovazione metodologica. Spesso sono necessarie settimane per avere un risultato che è soggetto all’errore umano e, elemento non trascurabile, l’idiosincrasia degli utenti per aghi, siringhe e fiale è più diffusa di quanto si pensi, anche se il prelievo si rende necessario per informazioni salvavita.  

Ci sono voluti ben dieci anni prima che l’idea di Holmes potesse approdare sul mercato, ma dopo l’annuncio dell’installazione dei sistemi di prelievo Theranos da parte di Walgreens, la giovane startupper ha raccolto 400 milioni di dollari di venture capital che ora valgono la bellezza di 9 miliardi di dollari.

Un po’ come la ricetta della Coca Cola, anche il metodo-Holmes è assolutamente top secret: dal 2004 a oggi sono una dozzina i brevetti registrati da Theranos che rischia davvero di diventare l’omologo di Facebook e Google in campo medico.

Tutti, prima o poi, si devono sottoporre a un esame del sangue e il potenziale bacino di utenti è di oltre 7 miliardi di persone. E come per le rivoluzioni nell’ambito delle (tele)comunicazioni che hanno fatto piazza pulita dei vecchi sistemi riducendo costi, tempi e complessità, lo stesso potrebbe nel campo della medicina con diagnosi indolori, a basso costo e, soprattutto, veloci.

Innovazioni che reinventano oggetti comuni: